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Cultura Centro storico / Via Cappello, 43

Mostra: "Lungadige. Opere pubbliche nell’area di San Giorgio tra Ottocento e Novecento"

Convegno di presentazione nella Sala Farinati della Biblioteca Civica di Verona

In 100 immagini storiche, tra cui molte inedite, il racconto degli imponenti lavori che ridisegnarono radicalmente la città, a partire dal 1934, nella zona di Porta San Giorgio e di riva Sant’Alessio, con la costruzione del nuovo Lungadige “del Littorio”, che oggi viviamo come effettivo spazio urbano. Sarà presentata venerdì 8 febbraio alle ore 17 con un convegno nella Sala Farinati della Biblioteca Civica di Verona, la mostra fotografica documentaria: “LUNGADIGE. Opere pubbliche nell’area di San Giorgio tra Ottocento e Novecento”, un’iniziativa realizzata dall’Associazione AGILE e dalla Biblioteca Civica di Verona in collaborazione con l’Archivio di Stato di Verona e l’Archivio Generale del Comune.

L’appuntamento si inserisce nel progetto Archivi del Costruito del Territorio Veronese in Rete (ARCOVER), realizzato grazie al contributo di Fondazione Cariverona. ARCOVER sta lavorando sulla digitalizzazione, valorizzazione e condivisione del patrimonio archivistico della città, per raccontarne le trasformazioni lungo il Novecento. All’incontro in Civica interverranno l’assessore all’urbanistica ed edilizia privata del Comune di Verona, Ilaria Segala, l’assessore alla Cultura Francesca Briani, il direttore della Biblioteca Civica di Verona, Alberto Raise, il direttore dell’Archivio di Stato, Roberto Mazzei, Michele de Mori, presidente dell’Associazione AGILE, capofila del progetto ARCOVER e Angelo Bertolazzi, ingegnere, curatore della mostra e membro del gruppo ARCOVER.

«La mostra che proponiamo – spiegano i curatori Michele De Mori e Angelo Bertolazzi - è frutto della prima fase di lavoro nella quale il team ARCOVER ha visionato e scansionato, in collaborazione con l’Archivio di Stato, il fondo fotografico del Genio Civile. Fotografie che testimoniano, in particolare, la trasformazione di Verona e Provincia tra gli anni ’20 e ’50 del Novecento. Molto il materiale inedito: la sfida ora è renderlo fruibile al grande pubblico, sia attraverso esposizioni, sia tramite il portale online in costruzione che permetterà la consultazione del materiale raccolto. Una indicizzazione organica e “sinergica” di più fonti, che consegna all’utente un approccio completo e di immediata lettura della storia urbana della città».

Allestita dallo scorso 21 gennaio al 9 marzo, con ingresso libero, nella Biblioteca Civica di Verona (via Cappello, 43) - con orari: lunedì dalle ore 14 alle 19, dal martedì al venerdì dalle ore 9 alle 19, il sabato dalle ore 9 alle 14 - la mostra inaugura un innovativo allestimento “diffuso” negli spazi della Biblioteca: dall’atrio alla Galleria Rossa della Biblioteca dei ragazzi; dalla Protomoteca, alle sale lettura della Biblioteca Moderna fino alla Sala Stampe al piano superiore, il materiale documentario si snoda lungo un filo rosso che metaforicamente collega storia, evoluzione tecnica e ricostruzione urbana.

«Una scelta espositiva – spiega Alberto Raise, direttore della Biblioteca Civica – che permette al visitatore di calpestare, quasi a ripercorrere i luoghi in 3D, la planimetria dei cantieri del poderoso intervento di arginamento dell'Adige avvenuto circa novant'anni fa, potendolo osservare dall'alto come in volo d'uccello. Questo utilizzo promiscuo della biblioteca in versione di sala espositiva concilia, anzi esalta, le sue funzioni centrali: conservazione-fruizione-valorizzazione». «La mostra in corso - sottolinea Roberto Mazzei, direttore dell’Archivio di Stato di Verona - nasce da una virtuosa e proficua collaborazione instauratasi tra l’Archivio di Stato, enti pubblici e associazioni culturali della città e, soprattutto, sia il risultato dello sforzo e della passione profusa dai giovani studiosi e professionisti del team ARCOVER che lavorano sul tessuto urbanistico di Verona e del suo territorio. L’esposizione, in particolare, rappresenta il naturale proseguimento del progetto di censimento e catalogazione della documentazione grafica conservata all'interno di 194 faldoni presenti nel fondo dell'UDID (ex Ufficio Distrettuale delle Imposte dirette), avviato nell’aprile 2016 sempre in collaborazione con l’Associazione AGILE e sotto la supervisione dell’Archivio di Stato».

LA MOSTRA – I lavori che hanno interessato la zona di San Giorgio e via Sant’Alessio nella prima metà del Novecento, documentati dalle fotografie provenienti dal fondo del Regio Genio Civile custodite nell’Archivio di Stato di Verona e dal materiale dell’Archivio Generale del Comune e dell’archivio della Biblioteca Civica, testimoniano il fervore edilizio che contrassegnò Verona negli anni tra le due Guerre e che, attraverso interventi infrastrutturali, non solo assecondarono lo sviluppo verso l’esterno ma trasformarono profondamente l’immagine storicamente consolidata della città. Una raccolta organica, quella proposta, dove accanto alle fotografie, alle stampe, ai volumi e alle pagine dei quotidiani dell’epoca, spicca - in relazione all’area di San Giorgio - il disegno originale a penna con colorazione ad acquerello del 1817 che riproduce la zona di via Sant’Alessio. Messo a disposizione dalla Biblioteca Civica, il documento, firmato dall’ing. Giuseppe Barbieri, rappresenta una importante testimonianza grafica dell’area nell’Ottocento. Vi sono le indicazioni per la rettifica della “Strada postale interna che da Porta San Giorgio arriva a Ponte Pietra”: si segnala la necessità di occupazione degli Orti annessi alla Chiesa di San Giorgio e l’individuazione delle porzioni di case da demolire, “la spina di case” nell’incrocio tra il ponte Pietra e Piazza Santo Stefano.

IL NUOVO LUNGADIGE “LITTORIO”, UNA RICOSTRUZIONE PER IMMAGINI - Nel 1934 prende il via la trasformazione della riva sinistra dell’Adige, tra Ponte Pietra e Ponte Garibaldi, area che era rimasta ancora incompiuta dopo la costruzione dei muraglioni tra il 1887 e il 1895, in seguito alla piena del 1882. Sotto la direzione del Magistrato delle Acque e dell’Ufficio Tecnico Comunale, ma contro il volere del Consiglio Superiore di Antichità e della Sovrintendenza alle Belle Arti, nonché di intellettuali ed artisti del tempo, capitanati dal pittore Dall’Oca Bianca, nell’arco poco meno di due anni - tra il gennaio 1935 e il 4 novembre 1936, giorno dell’inaugurazione del nuovo Lungadige “del Littorio” - inizia il progetto messo a punto dal Genio Civile che prevedeva appunto la rimozione di tutti i caseggiati danneggiati lungo il Fiume, in via Sant’Alessio e Santo Stefano, ultima preziosa testimonianza delle stretto legame fra la città e l’Adige.

Negli scatti in bianco e nero sono ritratti minuziosamente le fasi del cantiere: dalla costruzione della nuova scarpata inclinata con specchiature di verde inquadrate da lastre di pietra bianca; ai muri di fondazione e sostegno in calcestruzzo armato; all’arretramento della stessa scarpata per lasciare lo spazio al camminamento che inaugura un nuovo rapporto diretto con il Fiume. Il Lungadige “del Littorio” crea così un percorso continuo lungo tutta la riva sinistra che collega il Centro Storico con il nuovo quartiere di Borgo Trento che si andava sviluppando verso la Campagnola. Le immagini testimoniano inoltre il rifacimento del nuovo Ponte Garibaldi (1932-33): la struttura metallica viene sostituita con un nuovo ponte a tre arcate in calcestruzzo armato rivestito in pietra. Vennero rifatte inoltre entrambe le testate, così da assecondare la nuova viabilità tra Centro Storico e Borgo Trento.

IL PROGETTO Archivi del Costruito del Territorio Veronese in Rete (ARCOVER) – Avviato nel gennaio 2018 e condotto da un team di giovani architetti e ingegneri - Michele De Mori, Angelo Bertolazzi, Marco Cofani, Silvia Dandria, Enrico Mischi, Johnny Nicolis, Davide Rizzi - il progetto ARCOVER ha come obiettivo la digitalizzazione, la condivisione, la messa in Rete e la valorizzazione del materiale documentario - fotografie, mappe, cartografie - sulla storia di Verona tra Ottocento e Novecento, proveniente dagli Archivi storici della città. Sostenuto da Fondazione Cariverona, il progetto vede come partner l’Archivio di Stato di Verona, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio della Provincia di Verona, Rovigo e Vicenza e la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Milano. Il team ARCOVER lavora inoltre in collaborazione con enti ed associazioni del territorio.

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