Il violinista David Elias Moncado in concerto al Teatro Ristori
Mercoledì 16 maggio, al Teatro Ristori, alle ore 18.30 terzo appuntamento della serie di concerti intitolata Nuova Generazione con Happy Hour. Protagonista è David Elias Moncado, di origine tedesco-spagnolo-malese, vincitore del Concorso Internazionale di Violino Postacchini di Fermo nel 2017. Presenta un programma dedicato principalmente ad autori dell’area francese con il pianista tedesco Hansjacob Staemmler.
Mercoledì 16 maggio, alle ore 18.30 terzo appuntamento della serie di concerti intitolata Nuova Generazione con Happy Hour, dedicata e rivolta a tutti coloro che amano condividere le emozioni che offre la buona musica, ma anche il piacere dello “stare assieme” gustandosi un aperitivo dopo una giornata prima di rincasare.
Protagonista è David Elias Moncado, di origine tedesco-spagnolo-malese, vincitore del Concorso Internazionale di Violino Postacchini di Fermo nel 2017, oltre che di altre prestigiose competizioni internazionali.
Il programma prevede la Sonata in la maggiore per violino e pianoforte di César Franck, sicuramente uno dei capolavori della musica da camera dell'Ottocento, laddove si intrecciano linguaggio lirico coloristico francese con l'attenzione all'architettura della forma, dentro a un linguaggio armonico di straordinaria raffinatezza ispirato dal cromatismo wagneriano e da nouance modali. Franck scrive la Sonata secondo il principio ciclico a lui caro, per cui temi, idee e loro variazioni si intrecciano tra i movimenti creando continuità attraverso l'unificazione motivica, aggregando coerentemente e in modo originale il materiale.
Era una tecnica che Franck aveva cooptato da Franz Liszt e fatta sua come comun denominatore di riferimento, tanto che Vincent d'Indy descrisse la Sonata come «il primo e più puro modello di utilizzo ciclico dei temi informa sonata... vero monumento musicale». La dedicò al celebre violinista e compositore Eugène Ysaÿe, autore delle sei Sonate per violino solo op. 27 di cui fa parte Ballade, dedicata al grande musicista rumeno Georges Enescu. Vennero scritte di getto in ventiquattro febbrili ore nell’estate del 1923, per dare una risposta al perché – in oltre due secoli – nessuno avesse osato proseguire lungo l’esaltante strada tracciata da Johann Sebastian Bach con le sue celebri sonate e partite per violino solo.
Ognuna delle sei sonate di Ysaÿe fu dedicata e concepita secondo lo stile di uno dei più grandi violinisti dell’epoca e presenta una scrittura estremamente complessa e virtuosistica. Conclude il concerto uno dei brani più travolgenti della letteratura violinistica: la Rapsodia da concerto “Tzigane” di Ravel, composta nel 1924 per violino e cymbalom e dedicata a Jelly d'Arànyi. A differenza che in altre celebri opere strumentali raveliane ove la sostanza musicale pur già compiutissima manifesta, per la gamma degli effetti coloristici e delle gradazioni di tocco, una lata potenzialità all'orchestra, si rivela in questa ultima la assoluta bastevolezza del ruolo violinistico: atto a stabilire un tour de force, satanico e smagliante, sul concetto di ziganismo, con la conseguenza di smontare in pochi minuti mezzo secolo di giaculatorie finto-balcaniche.
PROGRAMMA
César Franck Sonata per Violino e Pianoforte in La Maggiore
Allegretto ben moderato - Allegro - Recitativo-Fantasia: Ben moderato. Largamente con fantasia - Allegretto poco mosso
Egene Ysaÿe Sonata per violino solo, Op.27 Nr.3, “Ballade”
Lento molto sostenuto – Allegro in tempo giusto e con bravura – Poco meno e grazioso – Tempo poco piu vivo e ben marcato
Karol Szymanowski Mythes Op. 30 per Violino e Pianoforte
La fontaine d'Arethusa – Narcisse - Dryades et Pan
Maurice Ravel “Tzigane, Rhapsodie de concert” per Violino e Pianoforte