Psicologi in Piazza presenta il sociodramma: "I bambini come me vanno all'inferno"
Psicologi in piazza torna a febbraio con un nuovo appuntamento dedicato al teatro, la seconda arte entrata nella nuova edizione del festival dell’associazione Omnia Impresa Sociale. Venerdì 16 febbraio, alle 21, al Centro Tommasoli di Verona andrà in scena il sociodramma: "I bambini come me vanno all’Inferno", diretto dal dottor Giampaolo Mazzara.
Le psicologhe e gli psicologi di Omnia Impresa Sociale hanno voluto dedicare un appuntamento alla relazione tra psicologia e teatro, due discipline che guardano all'umano in modo profondo, con lo scopo di sovrapporre due lenti per destrutturare un vecchio sé e costruire una nuova identità, oppure indagare il presente e lavorare sulla consapevolezza di emozioni e pensieri. Il fine è la condivisione, il confronto e la catarsi. La condivisione rafforza i legami sociali, accresce le conoscenze personali sul mondo e rende noto quello che gli altri vedono, permettendo alle persone che vi si immergono, in qualche modo, di vedere e conoscere meglio parti di sé stessi. Dal confronto libero tra i punti di vista di persone diverse, nascono soluzioni inedite e impensabili per una mente singola. Quest'ultima al massimo può confermare sé stessa ma non può contraddirsi. Proprio annichilendo quello che ognuno pensa, si arriva a un nuovo gradino del pensiero.
Catarsi è un termine introdotto da Aristotele, al fine di «purificare» e liberare l’individuo da una contaminazione che danneggia o corrompe la sua natura. Catarsi è, quindi, l’effetto che il dramma greco aveva sugli spettatori. Catarsi è il raggiungimento dell'obiettivo nella psicoterapia. Il sociodramma è uno strumento di intervento utile non solo in psicoterapia, ma anche in ambito sociale, educativo e formativo. La rappresentazione teatrale e l’azione scenica sono il metodo principale di espressione e comprensione delle proprie emozioni e sentimenti. La persona viene invitata a proporre un proprio tema e a dargli una forma concreta. Si possono rappresentare eventi, sogni, relazioni, parti di sé, ricordi, fantasie, desideri e altro; si viene quindi chiamati a mettere in scena quello che è presente nel proprio mondo interno.
«Per il quinto festival abbiamo voluto inserire un sociodramma con rappresentazioni sulla vita carceraria, dove il pubblico viene coinvolti attivamente dagli esperti - spiega il presidente di Omnia Impresa Sociale, dottor Michele Orlando - Questa particolare esperienza permetterà ai partecipanti di rivisitare aspetti culturali, atteggiamenti personali e collettivi, stereotipi e ideologie che ci appartengono come individui e come gruppi sociali. L’obiettivo è quello di mostrare e far riflettere le persone sul fatto che da troppo tempo e con frequenza il carcere è considerato un luogo dove tutto finisce».
Al fianco del dottor Mazzara, che condurrà la serata, ci saranno l’attore Otello Bellamoli, i musicisti Paola Zannoni ed Enrico Breanza. La ricerca testi è stata curata da Paolo Bottura, di luci e scene si occuperà invece Stefano Zizzi. Saranno loro a trasportare il pubblico in scene che hanno a che vedere con la vita carceraria, permettendogli una piena comprensione ed elaborazione degli aspetti emotivi e psicologici che attraversano i detenuti.
L'evento è adatto a persone maggiorenni. Si ricorda che l'evento sociodramma "I bambini come me finiscono all’Inferno" è a ingresso libero, ma è consigliata la prenotazione.
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