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Uva maturata in fretta per il caldo, Cia Verona: «Serve tanta manodopera e tutta insieme»

Mirko Sella, vicepresidente di Cia Verona e presidente dei viticoltori dell’associazione scaligera, spiega che «mentre stiamo finendo la raccolta del Pinot Grigio sta iniziando quella del Corvina e del Corvinone per il Valpolicella»

Dopo l'allerta di Agribi sulla necessità di trovare i braccianti che ora mancano, anche Cia Verona conferma la difficoltà di reperire raccoglitori per la vendemmia in corso nel territorio scaligero. Una carenza che è diventata cronica negli anni, sottolinea l'associazione, ma che quest’anno è diventata ancora più grave a causa del caldo, che ha accelerato la maturazione della frutta.

«Nelle altre annate l’uva maturava nel giro di 50 giorni tra le varietà precoci e quelle successive – spiega Mirko Sella, vicepresidente di Cia Verona e presidente dei viticoltori dell’associazione scaligera -. Quest’anno invece, a causa delle alte temperature, è maturata nel giro di 30 giorni, tanto che mentre stiamo finendo la raccolta del Pinot Grigio sta iniziando quella del Corvina e del Corvinone per il Valpolicella. Perciò c’è bisogno di tanta manodopera e tutta assieme. Il territorio veronese, inoltre, ha la peculiarità dell’uva da appassimento per l’Amarone, che richiede solo raccolta manuale. Calcolando che lo scorso anno sono stati messi a riposo 300.000 quintali e che un addetto raccoglie tre quintali di uva in una giornata, le giornate lavorative necessarie per la raccolta assommano a 100.000 e quindi servono 5.000 braccianti solo per l’uva da Amarone. Senza tenere conto che in questo periodo si accavallano anche la raccolta delle pere, delle mele e dei kiwi».

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