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Economia

Benzina, Confcommercio furiosa: il Governo fa la cresta sull'Emilia

L'esecutivo non fa rientrare l'accisa sui carburanti introdotta in seguito al sisma emiliano e l'associazione dei commercianti parla di : "voracità dello Stato"

Introdotto per far fronte al terremoto in Emilia, l’aumento di accisa di 2 centesimi per litro  fissato con decreto legge dello scorso giugno avrebbe dovuto rimanere in vigore solo fino al prossimo 31 dicembre. Il disegno di legge di stabilità varato la scorsa settimana dal Governo, all’articolo 12 comma 13, prevede invece che quell’incremento di “20 euro per mille litri di carburante” sarà confermato e diverrà strutturale dal gennaio 2013.

Il Governo continua ad aumentare le tasse a carico dei cittadini e colpisce sempre lo stesso obiettivo”, sottolinea Nicola Baldo, presidente della sezione commercio di Confcommercio Verona e presidente regionale del sindacato energia di Confcommercio.

“Da questa proroga poco gradita – prosegue Baldo -  il Governo stima di ricavare un gettito annuo aggiunto di 947,5 milioni di euro nel 2012, 839,8 milioni nel 2014 e 863,6 milioni nel 2015. Se a ciò aggiungiamo l’aumento dell’Iva viene veramente da chiedersi quale sarà il futuro dei consumi in questo Paese che rischia, a fronte di politiche così poco lungimiranti, il baratro”.

“Il prezzo dei carburanti continua ad aumentare non per colpa delle industrie petrolifere ma a causa della voracità dello Stato”, aggiunge Baldo. Che chiude con una battuta: “Se le accise venissero applicate alle scarpe, dovremmo girare tutti scalzi…”.  

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