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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Criticità, giovani e "metodo", al centro del primo incontro tra il sindaco e il nuovo questore di Verona

Damiano Tommasi e Roberto Massucci si erano conosciuti anni fa a Roma, quando il primo cittadino era prima un giocatore dei giallorossi e poi presidente dell’AIC, mentre l'attuale questore scaligero ricopriva il ruolo di responsabile della sicurezza della Nazionale italiana

Lavorare insieme per un’idea condivisa di comunità positiva e partecipata, con al centro i giovani che dovranno trovare negli adulti valido riscontro per costruire insieme la Verona del futuro. Di questo e altro hanno parlato venerdì mattina, a Palazzo Barbieri, il sindaco Damiano Tommasi e il nuovo questore di Verona Roberto Massucci, che il giorni prima si era presentato alla stampa negli uffici di lungadige Galtarossa. 
Per entrambi in realtà quello del 7 aprile è stato un "ritrovarsi", dal momento che avevano avuto modo già di incontrarsi professionalmente a Roma, quando il primo cittadino era prima un giocatore della formazione giallorossa e poi presidente dell’Associazione Italiana Calciatori (AIC), mentre l'attuale questore scaligero ricopriva il ruolo di responsabile della sicurezza della Nazionale italiana di calcio. 
Presenti all'incontro di venerdì anche la vicesindaca Barbara Bissoli e l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi.

«Ci siamo ritrovati dopo un bel po' di anni – ha detto il sindaco Damiano Tommasi -. E mi ha fatto piacere aver colto subito l’approccio del questore nei confronti della città, e soprattutto la sua voglia di esserne parte in maniera costruttiva, lavorando a fianco dell'Amministrazione nel rispetto dei diversi ruoli. È stata nel contempo colta dal questore Roberto Massucci la nostra volontà di proporgli iniziative da realizzarsi sul territorio, di cui lui sarà sicuramente sostenitore. Ci ha infatti raccontato delle attività attuate in altre città, durante i suoi precedenti incarichi. Ha sicuramente una grande sensibilità nei confronti del tema giovani e avendo fatto parte del mondo dello sport per tanti anni, è particolarmente attento a quella fascia di età dove si costruiscono le premesse per quella legalità e sicurezza diffusa alla base di una idea positiva di comunità. Credo che si potrà lavorare bene insieme per costruire questo modello di percorso in favore della città».

«Con il sindaco Damiano Tommasi mi lega un’antica amicizia di tipo calcistico, quando ero responsabile della sicurezza della Nazionale di calcio – ha raccontato il Questore Roberto Massucci -. Oggi abbiamo parlato di metodo più che di azioni da mettere in campo nello specifico. In tutti gli incontri che sto facendo, da quando sono arrivato a Verona, traspare la voglia di mettersi insieme nell’interesse della collettività. L’ho avvertita dal prefetto Donato Cafagna il primo giorno che l’ho incontrato, tra i colleghi delle altre forze di polizia e ora anche con il sindaco Damiano Tommasi. Ci sono tutte le condizioni per mettere in campo azioni condivise nell’interesse della collettività. Abbiamo parlato di vari temi, soprattutto di giovani che, sottolineo, è il primo pensiero del mattino come questore. Credo infatti che noi adulti siamo responsabili dei nostri ragazzi, un compito che va fatto insieme. Non c’è un approccio di polizia che possa risolvere da solo questo tema, ma bisogna lavorare insieme per metterli in condizione di scegliere la strada giusta. Riguardo alla polizia, a fronte di diversi operatori che stanno lasciando la professione per raggiunti limiti di anzianità, c’è un arruolamento importante, cosa che ci fa molto piacere perché daranno nuove energie. Ho avuto anche l’occasione di vedere la nuova sede, e credo sia una soluzione interessante da approfondire e sulla quale parlarne».

«È stato un incontro assolutamente positivo – spiega l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi -. Dal confronto è emersa un’assoluta vicinanza e conformità di approccio, e confidiamo nella comune condivisione di intenti con il nuovo questore, a partire dallo stesso concetto di comunità a cui tendiamo nel coinvolgimento dei cittadini, di sistema, di sicurezza. Insieme abbiamo discusso di città e di ciò che sta accadendo attualmente, di giovani, di formazione, di sensibilizzazione, di controllo del vicinato. Ieri (giovedì, ndr) inoltre a Palazzo Barbiari si è svolta la riunione di coordinamento dei Comuni della Provincia veronese aderenti all’Avviso Pubblico, dove è emersa l’intenzione di una sottoscrizione comune condivisa della richiesta di una possibile apertura di una sede della DIA a Verona».

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