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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

"Resuscitavano" vagoni da demolire, dodici indagati

Nel mirino della procura di Firenze i titolari della Ipeloc, azienda veronese e alcuni dipendenti Fs

Carichi di merci circolavano sui binari anche se risultavano rottamati da anni. Un'indagine della procura di Firenze e della polizia ferroviaria toscana ha portato alla scoperta di diciannove carri ferroviari "fantasma". Gli indagati sono dodici: nove dipendenti Rfi delle "Commissioni libretti" di Firenze e Verona e i titolari di due ditte. Le accuse sono falso e riciclaggio.

Secondo gli investigatori, con la complicità di un dipendente di Trenitalia e di ditte specializzate nelle demolizioni, un'azienda edile e di lavori ferroviari, la Scala di Montevarchi (Arezzo), evitava che i carri destinati alla rottamazione venissero distrutti per poi acquistarli e farli "resuscitare" grazie a libretti di circolazione falsificati. La stessa rete di "amici" consentiva a quei carri - che ufficialmente risultavano demoliti - di superare le successive revisioni biennali. Indagati anche i titolari dell'azienda veronese Ipeloc, che talvolta faceva da intermediaria. Inizialmente gli indagati erano di più, ma per molti di loro i reati sono prescritti.

Secondo gli investigatori, è "ipotizzabile" che quanto scoperto sia "solo un frammento di un fenomeno molto ampio". I carri riciclati finiti nell'indagine sono stati costruiti fra il 1941 e il 1971 ed erano usati prevalentemente nei cantieri (carri tramoggia o pianale), anche se circolavano pure sulle linee ordinarie. Non venivano comunque impiegati per il trasporto di merce pericolosa. Dei 19 scoperti dalla polizia ferroviaria toscana, coordinata dal pm Christine Von Borries, 12 facevano parte dei 200 individuati da Trenitalia per una campagna di demolizioni condotta fra il 2001 e il 2005. Il loro valore "da nuovi" varia dai 20 mila ai 50 mila euro; la ditta che li comprava dopo la mancata rottamazione li pagava mediamente 9 mila euro

Gli indagati "erano già stati licenziati da Trenitalia mentre, per quanto riguarda Rfi, sono stati sospesi dal servizio o sono in pensione dal 2007", ha spiegato il Gruppo Fs, ricordando che "come di consueto, sta collaborando alle indagini". Le società del Gruppo Fs, conclude la nota, "che da questa attività sono state danneggiate, si costituiranno in giudizio in qualità di persona offesa". I "mandanti" sarebbero stati i titolari della ditta Scala di Montevarchi (Arezzo); grazie alla complicità di alcuni dipendenti di Trenitalia e Rfi e delle ditte di rottamazione, riuscivano a comperare carri ferroviari destinati alla demolizione.

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