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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Spacciatore "incastrato" da un passante: aveva annotato la targa

Un solerte cittadino veronese aveva segnalato alla polizia alcuni loschi traffici in zona Golosine. La Mobile, dopo diversi giorni di appostamenti, ha arrestato un extracomunitario con precedenti per droga

Le autorità lo ripetono da sempre: è grazie alla collaborazione dei cittadini che si può rendere il proprio quartier più sicuro, e, oggi, ecco la conferma che l'intraprendenza e il senso civico della gente comune può fare tanto. È grazie alla pronta segnalazione di un cittadino veronese, infatti, che uno spacciatore tunisino di 47 anni, già noto alle forze dell'ordine per precedenti di droga, è stato nuovamente arrestato dalla squadra Mobile. Il solerte veronese, ancora il mese scorso, aveva visto l'extracomunitario incontrarsi con un uomo a bordo di una macchina e, immaginando che i due stessero trafficando con qualcosa di poco legale, si è annotato il numero di targa della Mercedes e ha chiamato la polizia.

La Mobile, ricevuta la segnalazione, ha cominciato a seguire l'autovettura, di proprietà di un cittadino veronese, scoprendo che spesso l'uomo si incontrava in zona Golosine, in via Carlo Alberto dalla Chiesa, con l'extracomunitario. Sono incontri veloci, attraverso il vetro della macchina del veronese. L'extracomunitario arriva in bicicletta e non scende mai dal sellino, è chiaro che i due hanno qualche traffico, ma non si capisce chi è a spacciare. Per molti giorni i poliziotti seguono la Mercedes, interrompendo spesso il pedinamento motorizzato per evitare di farsi scoprire, ma tenendo sempre sotto controllo anche lo straniero, che ad un certo punto passa dalle due ruote della sua bici alle quattro di una Volkswagen Polo. Solo a quel punto, targa alla mano, la polizia identifica l'uomo, a cui recentemente era stata ritirata la patente per guida in stato d'ebrezza.

Venerdì, al termine di lunghe indagini e con in mano l'ipotesi concreta che il tunisino spacci, gli agenti decidono di intervenire. Questa volta però l'uomo s'è spostato da via Lazise, a via città di Nimes. I poliziotti attendono la solita Mercedes e, ad acquisto compiuto, entrano in azione. L'automobilista veronese, fermato, viene trovato in possesso di un grammo di eroina e così i poliziotti decidono di fermare anche quello che ormai è chiaro essere lo spacciatore. Ma il tunisino non si arrende e, bloccate le portiere della Polo, ingoia rapidamente la sim del suo cellulare, probabilmente per evitare che gli inquirenti rintraccino tutto il suo giro di clienti e fornitori. I poliziotti rompono il vetro per tirare fuori il tunisino dall'abitacolo e a dare loro man forte arriva anche una pattuglia di militari in perlustrazione in zona. Ieri mattina il dirigente della squadra Mobile Gianpaolo Trevisi ha spiegato i dettagli dell'arresto, evidenziando quanto siano state utili le segnalazioni del cittadino che ha avuto anche l'accortezza di segnarsi la targa dell'auto.

“Per fortuna arrivano tante segnalazioni di cittadini”, ha detto Trevisi, “per noi sono importantissime, in questo caso hanno permesso l'arresto che è stato convalidato. A casa dell'uomo nascosto in un barattolo di alluminio che conteneva arachidi abbiamo trovato due blocchi di eroina per un peso di un etto e poi denaro, 800 euro in casa, altri 500 li aveva addosso. E l'uomo non ha un lavoro, se non l'attività di spaccio. Tra l'altro, cosa piuttosto antipatica, in un caso a spacciare ha portato con sé il figlioletto di quattro anni”, ha concluso il dirigente. I suoi uomini adesso controlleranno tutti i numeri di telefono registrati nella carta telefonica, recuperata dai poliziotti. Inoltre con questo episodio, il precedente e la mancanza di un impiego, al tunisino verrà revocato il permesso di soggiorno.

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