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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Castelvecchio strizza l'occhio all'arte contemporanea grazie a un contributo del Ministero

Tra le proposte ammesse ad un finanziamento del Ministero della Cultura ce n'è anche una dei Musei Civici di Verona, che hanno ottenuto un contributo di circa 130mila euro

Natura e arte si intrecciano per un'opera contemporanea decisamente fuori dagli schemi e che sarà ospitata nel giardino di Castelvecchio. Il progetto è finanziato dal Ministero della Cultura con i fondi Pac (Piano per l'Arte Contemporanea 2020) per valorizzare e incrementare in tutta Italia le collezioni pubbliche di opere contemporanee. Tra le proposte ammesse al finanziamento, anche quella dei Musei Civici di Verona, che ha ottenuto un contributo di circa 130mila euro. Così, il museo scaligero strizza l'occhio al contemporaneo per un'opera ancora sulla carta ma che tra qualche giorno diventerà cantiere.

Per la nuova creazione non servono tele e pennelli, neppure i più moderni materiali a cui ci hanno abituato le recenti installazioni o performance. Serve il terreno, nella sua più naturale conformazione, con i diversi strati che lo compongono e che, a modo loro, ne fanno un'opera d'arte. Un passaggio, quello dalla cava al museo, che trasformerà strati di roccia in un'opera unica nel suo genere, con i carotaggi che saranno posizionati nel giardino di Castelvecchio e visibili a turisti e visitatori.

IL PROGETTO REMOTO

Sarà realizzato dall'artista Giorgio Andreotta Calò, veneziano di nascita (1979), che per lavoro si divide tra Italia e Olanda. La sua opera, proposta in previsione di Marmomac e della Giornata del Contemporaneo, sarà realizzata nell’arco cronologico compreso tra agosto 2021 e luglio 2022. Il progetto, a cura di Elena Forin con la consulenza scientifica del direttore e dei museografi e conservatori del museo, prevede una campagna geognostica volta a rintracciare, tramite carotaggio, una sequenza continua di strati rocciosi provenienti dalle cave del territorio. I carotaggi, sezionati a metà nel verso della lunghezza, verranno ancorati e posizionati nella prima parte del giardino, a ridosso delle siepi e del passaggio da queste creato.
Inizialmente esposta in via temporanea al Museo di Castelvecchio, l'opera sarà in seguito acquisita tra le civiche collezioni di arte contemporanea veronesi. In quest’ottica sarà cruciale anche il rapporto con il Museo di Storia Naturale di Verona, che sarà coinvolto come sede per accogliere in un secondo momento l’opera, con l’intento di favorire così la costruzione di uno snodo ancora più consapevole e specifico tra natura e cultura e garantendo il proseguimento del dialogo tra le collezioni delle istituzioni cittadine.

«La nostra proposta è stata ritenuta in linea con gli obiettivi del Ministero - ha commentato l'assessore alla cultura di Verona Francesca Briani - Un riconoscimento della qualità progettuale che ci contraddistingue e che ci ha permesso di ottenere un importante contributo per arricchire le nostre collezioni. Il progetto specifico trova spazio nell’ambito delle iniziative in collaborazione con Art Verona, proposta come site-specific per il giardino del Museo di Castelvecchio dall’artista Giorgio Andreotta Calò, in stretta relazione con la complessa stratificazione architettonica del castello».
«Il percorso magistrale ideato a Castelvecchio da Carlo Scarpa, con il direttore Licisco Magagnato nel dopo guerra - ha aggiunto la direttrice dei Musei Civici Francesca Rossi - è pensato per generare un'esperienza progressiva in cui opere, architettura e spazi si integrano in un'unica visione. E a questa visione corrisponde anche alle modalità di fruizione auspicata per l’opera di Andreotta Calò, la cui lettura globale sarà stimolata dalle tante angolazioni e dai molteplici punti di vista dello straordinario giardino museale».

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