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Lunedì, 29 Aprile 2024
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"Verona che cambia", urbanistica più partecipata e con meno consumo di suolo

La lista civica In Comune per Verona ha organizzato un convegno per discutere sulla revisione del Piano di assetto del territorio della città e sul suo strumento attuativo, il Piano degli interventi

Aprire alla partecipazione dei cittadini nelle scelte urbanistiche della città. Scelte che non dovranno più contemplare consumo di suolo, ma che dovranno passare dalla rigenerazione degli spazi e da un miglioramento ambientale e di vivibilità dei quartieri. Questa è la strada tracciata dalla lista civica "In Comune per Verona - Sinistra Civica Ecologista", rappresentata in giunta dall'assessore Michele Bertucco ed in consiglio comunale da Jessica Cugini. Una lista civica che vuole dire la sua nel dibattito sulla revisione del Piano di assetto del territorio (Pat) della città e sul suo strumento attuativo, il Piano degli interventi.

Per questo, In Comune per Verona ha organizzato un convegno dal titolo "Verona che cambia. Rigenerazione urbana, cambiamenti climatici e partecipazione per il nuovo Pat". L'evento è in programma domani, 10 novembre, alle 16 nella sala conferenze "Ermanno Lucchi" di Piazzale Olimpia. Vi prenderanno parte alcuni dei massimi esperti italiani in materia: Dino Zardi, ordinario di fisica dell’atmosfera dell’università di Trento; Paolo Pileri, ordinario di pianificazione territoriale ambientale del Politecnico di Milano; Michele Munafò, ingegnere ambientale e responsabile scientifico dei rapporti sul consumo di suolo di Ispra.

Proprio l’ultimo aggiornamento del rapporto Ispra sul consumo del suolo, presentato il 26 ottobre a Genova, vede Verona e il Veneto in testa nelle classifiche dei territori che maggiormente trasformano aree verdi agricole in aree edificabili. Con 296 ettari consumati nel 2022, Verona si conferma la provincia dove il consumo netto di suolo è cresciuto di più nell’ultimo anno. Specularmente, con 739 ettari consumati l’anno scorso il Veneto è al vertice della classifica dietro alla Lombardia (+908 ettari) e davanti a Puglia (+718 ettari), Emilia-Romagna (+635), Piemonte (+617).

Per rimediare a questa condizione, per migliorare gli indici ambientali e per dare vivibilità e rilancio ai quartieri, In Comune per Verona vuole mettere mano al Pat. E il processo di revisione ha già mosso il primo passo con la determina di affidamento di un incarico di coprogettazione che porterà alla formulazione del nuovo quadro conoscitivo del Piano. I risultati dell’indagine saranno poi condivisi con i cittadini attraverso processi di confronto e compartecipazione. E un terzo passaggio auspicato dalla lista civica per la formazione del nuovo Pat, riguarderà le norme tecnico operative che definiscono, tra l’altro, la permeabilità della programmazione urbanistica alle numerose possibilità di deroghe.

L'incontro di domani si aprirà con una presentazione della consigliera Jessica Cugini. Seguirà l’introduzione al tema "Nuovo Pat, partecipazione e futuro della città" a cura di Lorenzo Albi, pianificatore territoriale e già presidente Legambiente. Quindi il saluto dell’amministrazione comunale. Tra i temi degli interventi: "Clima nelle città: da cosa dipende e come può cambiare" di Dino Zardi dell'università di Trento; "L’intelligenza del suolo" di Paolo Pileri, ordinario del politecnico di Milano; "Consumo di suolo nel Veneto e in Provincia di Verona" di Michele Munafò dell'Ispra. E ancora: "Parchi e rigenerazione urbana" di Anna Braioni, redattrice dell’aggiornamento del piano ambientale del Parco dell’Adige; "Democrazia e Partecipazione" di Luisa Calimani, architetta esperta di pianificazione urbanistica e lavori pubblici. È infine prevista l’illustrazione di due esperienze di partecipazione dei cittadini veronesi: Giuseppa Di Martino parlerà del Comitato Verona Sud e dell’ampliamento del Parco di Santa Teresa; mentre Maurizio Framba del Comitato Asma ripercorrerà le tappe del caso ex Bam. Al termine del dibattito, sono previste le conclusioni da parte dell’assessore Bertucco.

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