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Verona, alcol tra i giovani: si studia un piano per questa piaga sociale

Mercoledì mattina si è tenuto un incontro sulla questione, che ha visto il coinvolgimento di tutte le parti interessate, con l'obiettivo di predisporre, in tempi rapidi, un preciso piano coordinato

Il sindaco Federico Sboarina e il prefetto Donato Cafagna hanno coordinato, mercoledì mattina, la prima riunione di confronto sul problema della diffusione del consumo di bevande alcoliche fra i più giovani. L’obiettivo, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate, è quello di predisporre, in tempi rapidi, un preciso piano coordinato di tutti gli interventi necessari, insieme alle misure di controllo, alla prevenzione e repressione del fenomeno. Il giro di vite per arginare il fenomeno sarà operativo da fine ottobre.
Già dalla prossima settimana, infatti, è in programma un nuovo incontro di confronto.
Coinvolti, oltre all’assessore alla Sicurezza Daniele Polato e al comandante della Polizia locale Luigi Altamura, il Questore Ivana Petricca, il comandante provinciale dei carabinieri Pietro Carrozza, il colonnello della Guardia di Finanza Fabio Ciancetta, Roberta Spallone per l’Ufficio scolastico provinciale, il vicepresidente di Confcommercio Verona Nicola Baldo, il presidente di Confesercenti Paolo Bissoli e per la Ulss9 Scaligera i dottori Camillo Smacchia e Sabrina Migliozzi.

Da parte di ognuno dei presenti è stato illustrato quanto viene oggi realizzato, in termini di prevenzione, per arginare questo fenomeno. In particolare, i rappresentanti dell’Ulss 9 Scaligera hanno ricordato come, per i ragazzi con meno di 18 anni, qualsiasi tipo di consumo rappresenti un rischio per la salute, dal momento che non sono in grado di metabolizzare in maniera adeguata l’alcol. Per questo motivo, sempre più spesso, quello che comunemente viene chiamato “coma etilico”, si verifica proprio su soggetti minorenni.

Un problema sociale dai risvolti sempre più gravi, su cui è necessario intervenire con la creazione di precise strategie, che valorizzino sia l’aspetto della prevenzione che dell’informazione.

«Ringrazio il Prefetto per aver convocato subito questa riunione – dichiara il sindaco –, dopo le segnalazioni che ho fatto nell’ultimo Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza. Con la stessa velocità è già stato convocato il prossimo incontro, che consentirà la stesura di un calendario degli interventi che saranno messi in campo da parte di tutti i soggetti coinvolti. La scuola, in particolare, è il cuore di tutto per questa fascia di età. Il punto focale da cui far partire i giusti messaggi ed una corretta informazione sui pericoli collegati all’uso e abuso dell’alcol. Servono modelli positivi, come ad esempio figure rappresentative del mondo sportivo veronese, in grado di trasmettere ai giovani valori importanti per la loro crescita e relazione sociale. Occorre introdurre un radicale cambio di tendenza che faccia comprendere, soprattutto fra i più giovani, che l’alcol non è sinonimo di divertimento e di relax, ma un pericoloso alleato delle fragilità e delle paure psicologiche, con gravi rischi per la salute».

«Da parte del Comune e della Polizia locale – precisa l’assessore Polato –, l’attenzione su questo fenomeno non si è mai abbassata. I costanti e ripetuti controlli effettuati nelle zone più a rischio, come piazza Erbe, hanno infatti modificato i comportamenti dei giovani e giovanissimi, oggi meno presenti nelle piazze e vie del centro cittadino. Paritaria attività sarà quindi portata avanti anche nelle aree della prima periferia, con verifiche mirate nelle zone segnalate e più frequentate. Purtroppo qualche barista tiene aperto anche oltre l’orario di chiusura e fornisce alcolici anche ai minorenni. Grazie alle segnalazioni da parte di cittadini e genitori alcune situazioni limite sono già state identificate e denunciate».

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