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Fiorello, Benanti e la protesta di Udu, partito l'anno accademico dell'università di Verona

A Beppe Fiorello la laurea honoris causa in editoria e giornalismo. Attribuito attestato di benemerenza alla memoria della scrittrice Michela Murgia. Contestazione degli studenti sul palco per maggiori sostegni economici alle borse di studio

«L'inaugurazione dell'anno accademico è l’occasione con la quale la comunità universitaria si riunisce per riflettere su sé stessa, fare un bilancio del lavoro svolto e confermare o correggere la strada ancora da percorrere». Con queste parole il rettore dell'università di Verona Pier Francesco Nocini ha inaugurato questa mattina, 22 marzo, il 41esimo anno accademico dell'università di Verona. Quella scaligerà è «una comunità aperta, inclusiva, ricca di entusiasmo e di eccellenze - ha aggiunto il rettore - siamo oltre 30mila tra studentesse e studenti, insieme a dottorande e dottorandi, assegnisti, specializzandi e borsisti, arricchita dalle competenze di 835 docenti e 833 tra dirigenti, personale tecnico amministrativo e personale impegnato nella formazione linguistica».

Alla cerimonia inaugurale, erano presenti numerosi rappresentanti istituzionali del territorio e del mondo accademico italiano. Oltre al rettore Nocini, sul palco del Polo Zanotto, ha preso la parola la vicepresidente della Regione Veneto Elisa de Berti. E tra gli ospiti è stato accolto Imas Yevgeniy, rettore della National University of Ukraine on Physical Education and Sport di Kiev che ha inviato un messaggio alla comunità accademica italiana.

A tenere la lectio magistralis è stato Paolo Benanti, unico membro italiano del comitato sull’intelligenza artificiale delle Nazioni Unite, docente alla pontificia università gregoriana e consigliere di Papa Francesco sui temi dell'intelligenza artificiale e dell’etica della tecnologia. Benanti è stato introdotto da Alessandro Farinelli, direttore del dipartimento di Informatica, che ha sottolineato la centralità di questi temi per l'università di Verona in ambito di didattica e di ricerca.

Fiorello, Rettore Nocini, Benanti

Ospite d’eccezione il regista, sceneggiatore, attore e produttore Giuseppe Fiorello che ha ricevuto la laurea honoris causa in editoria e giornalismo. E a introdurre la lectio sono stati il direttore del dipartimento di culture e civiltà Arnaldo Soldani che ha esposto le ragioni del conferimento del titolo accademico, e Alberto Scandola docente di cinema, fotografia e televisione di ateneo che ha tenuto la laudatio.
Inoltre, dopo aver ricordato la recente visita all'ateneo di Michela Murgia, il rettore Nocini ha attribuito l'attestato di benemerenza alla memoria della scrittrice e critica letteraria.

«Dall'1 ottobre 2019 ad oggi, i corsi di studio sono passati da 63 a 81, con un notevole investimento sui corsi interateneo - ha dichiarato Nocini nel suo discorso - Per il prossimo anno accademico, arriveremo a 91 corsi, quindi 28 corsi di laurea in più attivati nei cinque anni del mio mandato, nonostante due anni e mezzo di pandemia. Tra i corsi previsti, il prossimo anno accademico partirà il nuovo corso di laurea magistrale in medicina e chirurgia a indirizzo ingegneristico, pensato con lo scopo di formare futuri medici con competenze adeguate anche sotto il profilo tecnologico e scientifico. Tutto questo grazie anche alla collaborazione con l’ospedale Ircss Sacro Cuore di Negrar, che ci sta in parte supportando economicamente nel reclutamento di nuovi docenti. Abbiamo portato da 22mila a 27mila euro la soglia della no tax area e, come promesso lo scorso anno, questa misura sta consentendo a 8.223 studentesse e studenti di frequentare l’anno accademico in corso senza tasse universitarie. Un impegno straordinario e positivo che sta garantendo il diritto allo studio a fasce sempre più ampie di giovani. E abbiamo risolto anche il problema delle borse di studio. Abbiamo riconosciuto, per l’anno accademico 22-23, ulteriori 524 borse e per il 23-24 siamo riusciti a coprire un totale di 1.684 posizioni in graduatoria, che a dicembre erano 1.246. Se arriveranno ulteriori fondi procederemo con nuovi scorrimenti della graduatoria».

protesta università inaugurazione 23-24

Ma proprio sulle borse di studio e sulle forme di sostegno al diritto allo studio, gli studenti hanno polemizzato durante l'intervento della loro rappresentante Francesca Flori, presidente del consiglio studentesco. Flori ha affermato la necessità di affrontare strutturalmente le sfide relative al diritto allo studio, ribadendo la necessità di un impegno concreto e congiunto da parte delle istituzioni accademiche, Regione Veneto e il Ministero dell'università e della ricerca. «La formazione deve essere un diritto per tutte e tutti indistintamente, e la mancanza di agire in questa direzione è una responsabilità politica», ha dichiarato Flori.
E anche l'associazione studentesca Udu Verona ha denunciato la preoccupante condizione degli studenti che risultano idonei alla borsa di studio ma non possono beneficiarne perché mancano le risorse. E alcuni studenti di Udu sono saliti sul palco insieme a Flori, mostrando dei cartelli di denuncia sulla mancanza di sostegno al diritto allo studio. «Il nostro intento era che queste difficoltà non rimanessero solo vuoti numeri da leggere sulle graduatorie ufficiali o sugli articoli, ma che acquisissero anche una faccia - ha spiegato la coordinatrice di Udu Verona Laura Bergamin - Lo scorso anno il numero di persone idonee non beneficiarie di borsa di studio in Italia era 4.947, di queste, 3.646 solo in Veneto e quest’anno, ad oggi, più di 1.700 solo a Verona non sanno se e quando il loro diritto verrà considerato».

laura_bergamin

Alla contestazione di Udu, ha replicato l'assessora regionale all'istruzione Elena Donazzan: «Sono stati i Governi precedenti a promettere soldi per tutti, creando illusorie aspettative sull’ottenimento delle borse di studio senza una corrispondente copertura economica. I Governi precedenti hanno aumentato il valore della singola borsa di studio e ampliato la platea dei possibili beneficiari elevando l’Isee, dando così il diritto alla borsa di studio anche a chi aveva un reddito più alto. Ecco che le risorse sono diventate insufficienti. Il problema esiste, perché le risorse sono limitate e c’è chi ha promesso più soldi per tutti, ma come Regione Venero abbiamo fatto e stiamo continuando a fare tutto il possibile. Lo dimostrano i dati: negli ultimi 10 anni abbiamo sempre erogato le borse di studio ai beneficiari, coprendo il 100% degli aventi diritto grazie anche ad un aumento di risorse regionali e all’intervento del ministro Bernini».

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