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Durante un'immersione tre sub trovano spada dell'Età del Bronzo nel Garda

Tobia Cigagna, Leonardo Bonvissuto e Federico Gugole, del gruppo Gas Diving di Bardolino, hanno scoperto il manufatto poi consegnato e studiato dagli archeologi della Soprintendenza

Una spada dell'Età del Bronzo è stata rinvenuta durante un'immersione nel Lago di Garda. La scoperta è stata fatta la scorsa primavera da tre sub del gruppo Gas Diving di Bardolino e la spada è stata subito consegnata alla Soprintendenza di Verona per accertamenti e ricerche. Ricerche che hanno permesso di datare il manufatto tra la fine del XIII e l'inizio del XII secolo avanti Cristo e che, se adeguatamente finanziate, potrebbero permettere di ricostruire la sua origine.

La spada è lunga circa 46 centimetri ed ha una lama abbastanza corta. Ed il suo è un ritrovamento archeologico eccezionale per la provincia di Verona e non solo. Non sono tanti infatti gli esemplari simili rinvenuti in Italia. E ancor meno quelli che sono stati trovati in un lago. In Italia, una spada simile a quella trovata nel Garda è stata rinvenuta nel Lago Trasimeno. Mentre altri ritrovamenti sono stati fatti nell'Europa Centrale e nell'area balcanica.

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Un vero colpo di fortuna, dunque, per Tobia Cigagna, Leonardo Bonvissuto e Federico Gugole, i tre sub del Gas Diving di Bardolino che hanno trovato la spada incastrata tra le rocce, a 60 metri dalla costa e ad una profondità di circa 25 metri. Il presidente istruttore di Gas Diving Michele Girelli e l'istruttore responsabile della formazione Davide Furlani, subito dopo il ritrovamento, hanno inviato una segnalazione alla Soprintendenza di Verona, a cui hanno poi consegnato il manufatto per dare il via alle verifiche.

Sono stati gli archeologi della Soprintendenza a datare la spada tra l'Età del Bronzo Recente e l'Età del Bronzo Finale. «Allo stato attuale della ricerca in Italia sono note solo poche decine di esemplari di questo tipo di spada, raramente rinvenuti come corredi di sepolture di guerrieri armati o in ripostigli e depositi votivi, mentre più spesso si tratta di rinvenimenti sporadici fortuiti come nel caso dell’esemplare dal Lago di Garda - hanno scritto nella loro relazione le archeologhe Paola Salzani e Paola Bianchi - Nel Veronese spade di questo tipo sono state trovate nei depositi votivi di Pila del Brancon a Nogara e di Corte Lazise a Villa Bartolomea, oltre che come manufatto sporadico a Verona, in località Porto San Pancrazio».

Ma come ci è finita questa spada nel Lago di Garda? L'ipotesi più plausibile fornita da Salzani e Bianchi è che si tratta di una deposizione votiva, «un dono alle acque del lago, ricollegandosi alla pratica di deporre spade e altri oggetti di prestigio entro le acque di fiumi o laghi». Questa ipotesi è suffragata dal fatto che il ritrovamento è avvenuto in un luogo dove non si hanno tracce di palafitte e «non lontano dal percorso lungo la costa dove si trovano varie rocce con antiche raffigurazioni rupestri - proseguono le archeologhe - Proprio alcune di queste raffigurazioni, come la Roccia delle Griselle a Torri del Benaco, contengono la rappresentazione di esemplari di armi che richiamano chiaramente la forma della spada emersa dalle acque del lago. È suggestivo pensare che il dono alle acque fosse fatto in concomitanza delle stesse cerimonie che probabilmente si tenevano nei pressi delle rocce istoriate, e che quindi quella parte di territorio fosse ritenuto un luogo sacro per gli antichi abitanti della sponda veronese del Lago di Garda».

Il manufatto ha ora bisogno di un restauro per evitare che il metallo venga ulteriormente corroso. «Ma sarebbe molto importante reperire i fondi per effettuare anche analisi archeo-metallurgiche - hanno concluso Paola Salzani e Paola Bianchi - Conoscere la composizione chimica e isotopica del metallo con cui è forgiata permetterebbe di sapere se è stata prodotta con rame dalle miniere del Trentino o di altra provenienza. A Peschiera era infatti attivo un centro di produzione di armi, strumenti e oggetti di ornamento in bronzo che "commerciava" questi materiali ad ampio raggio, nel quale forse potrebbe essere stata prodotta anche questa spada».

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