rotate-mobile
Attualità Valeggio sul Mincio / Via Cavour

Everel di Valeggio in aiuto dei profughi ucraini dalla sua filiale in Romania

Prima una raccolta fondi per la Croce Rosse, poi l'invio di beni di prima necessita ed anche la trasformazione di un'ala dell'azienda a rifugio per chi scappa dalla guerra

«La guerra già di per sé è uno spettacolo terribile, se poi scoppia a pochi chilometri da te restare con le mani in mano è impensabile». Con queste parole Davide Tempo, general plant manager delle filiale romena del gruppo Everel dove lavorano oltre 450 persone, racconta come è nata l’idea e il progetto di fornire aiuti concreti a chi scappava dalla guerra in Ucraina.

«Quello che è accaduto in Ucraina sarebbe potuto accadere a ciascuno di noi, persone strappate dalla normalità e costrette a migrare per cercare aiuto da amici e parenti oltre confine», ha aggiunto Tempo che, vista la situazione, non è rimasto con le mani in mano ed ha attivato, in collaborazione con la sede principale di Everel a Valeggio sul Mincio, un progetto di solidarietà.
«Come primo intervento con i dipendenti di Everel Romania abbiamo dato il via ad una raccolta fondi destinata a supportare l’attività della Croce Rossa, il cui lavoro di assistenza alla popolazione civile è stato fondamentale fin da subito - ha spiegato Davide Tempo - Tale raccolta ha visto un cospicuo contributo da parte dell’azienda e dei singoli dipendenti. In seguito abbiamo raccolto, sempre tra le risorse del nostro stabilimento, cinque pallet di beni essenziali come medicinali, coperte, pannolini e cibi confezionati, ai quali abbiamo aggiunto 120 zainetti con beni primari di sopravvivenza per singoli. Zainetti e pallet sono stati con segnati nelle città di Kiev e Solotvino».

everel ucraina zaino-2
(Uno degli zaini donati da Everel)

Un viaggio in Ucraina in tempo di guerra non è impresa facile e la trasferta è stata resa possibile grazie al supporto di Calin Gligor, rappresentante della Chiesa Battista di Sighet situata al confine con l’Ucraina.

Ma visto che la solidarietà non può essere mordi e fuggi Everel Romania è andata oltre. «Ci siamo posti il dubbio di quanto durerà questo conflitto e di cosa potrebbe accadere ai tanti profughi ucraini che hanno trovato ospitalità in Romania - ha dichiarato Davide Tempo - Abbiamo quindi attrezzato un’ala dell’azienda creando un alloggio per 12 rifugiati, con tre camere da letto e la possibilità di ampliare gli spazi. Oltre all’accoglienza temporanea, che avverrà attraverso l’intermediazione di enti preposti e che sarà assolutamente gratuita, come azienda siamo disponibili e interessati a fornire percorsi di formazione con conseguente assunzione di chi decidesse di fermarsi in Romania. Ovviamente si tratta di un’opportunità di integrazione, non certo di un obbligo».

Un plauso all'iniziativa arriva da Thomaz Zobele, corporate social responsibility di Everel, che ha fatto delle politiche sociali d’impresa un punto focale dell’attività del gruppo. «La solidarietà non si proclama, ma si attua attraverso azioni concrete. Questo è lo spirito che anima ciò che ogni giorno cerchiamo di attuare nello stabilimento di Valeggio e che sono felice venga recepito, attuato e portato avanti in tutte le sedi - ha commentato Zobele - La tragica vicenda ucraina non può lasciarci inerti anche a fronte del fatto che la nostra filiale di Sighet si trova a pochi chilometri dal confine. Iniziative come la nostra sono piccole gocce nel mare, che insieme formano un’onda di solidarietà e mutuo aiuto».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Everel di Valeggio in aiuto dei profughi ucraini dalla sua filiale in Romania

VeronaSera è in caricamento