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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Il Festival della Bellezza chiude con oltre 47 mila presenze (+38%), Marchioro: «Immagini e pensieri iconici per il 2024»

Sono stati ben quaranta gli appuntamenti sul tema dell’edizione "La vita che imita l’arte" in ventidue luoghi simbolo del patrimonio storico-artistico italiano

La decima edizione del Festival della Bellezza, svoltosi in 22 luoghi simbolo del patrimonio storico-artistico italiano, ha riscontrato numeri record nella partecipazione dal vivo e sui canali social. Secondo quanto riferigo mercoledì in conferenza stampa dagli organizzatori, i 40 appuntamenti ideati sul tema "La vita che imita l’arte" hanno registrato oltre 47.000 presenze (+38%) e i dati online hanno avuto un’impennata (quadruplicati) con più di 12 milioni di visualizzazioni dei video e di 53 milioni di impression sui canali social. I follower sono più che raddoppiati (oltre 70.000), col primato di quelli su Instagram per un festival culturale italiano grazie alla produzione di contenuti culturali inediti.

Concepito intorno all’idea di "arte nell’arte", un unicum a livello internazionale, in cui il pathos di spettacoli e riflessioni si fonde con quello degli scenari, il Festival in questa edizione ha incrementato ulteriormente le sedi. Al patrimonio Unesco del Veneto, territorio tradizionale degli appuntamenti, con eventi al Teatro Romano di Verona (sede principale), al Teatro Olimpico e alla Basilica Palladiana a Vicenza, al Palazzo della Ragione di Padova, alla Collezione Peggy Guggenheim a Venezia e alle ville storiche Mosconi Bertani e Guerrieri Rizzardi a Negrar e Guarienti di Brenzone a Garda, si sono unite altre sedi italiane di grande prestigio, dal VI secolo a.C. (Templi di Selinunte), attraverso opere classiche, medievali, rinascimentali (tra cui il Cenacolo Vinciano e il Castello Sforzesco a Milano), fino a siti artistici del ‘900 come Il Vittoriale, Villa Necchi Campiglio, l’Arengario, il Cretto di Burri. Tra gli altri luoghi d’arte, Sirmione, Mantova, Monterosso, Erice.

Dedicata a Philippe Daverio, ispiratore e protagonista del Festival, l’edizione, inaugurata da David Grossman, ha proposto riflessioni letterarie, filosofiche, storiche e artistiche sul rapporto tra arte e vita da parte di alcuni dei maggiori protagonisti della scena culturale e artistica, come Massimo Recalcati, Suzanne Vega, Alessandro D’Avenia, Melania Mazzucco, Umberto Galimberti, Stefano Bollani, Alessandro Bergonzoni, Guia Soncini, Mogol, Igor Sibaldi, Frida Bollani Magoni, Beppe Severgnini, Vittorio Sgarbi, Arianna Porcelli Safonov, Massimo Cacciari, Giordano Bruno Guerri, Alessandra Ferri, Stefano Massini, Morgan, Federico Buffa, Patty Pravo, Aldo Grasso, Francesco Guccini. L’appuntamento di chiusura il 19 ottobre è con uno dei maggiori artisti contemporanei, Tullio Pericoli, alla Sala Fontana del Museo del Novecento a Milano. Il tema dell’edizione è stato considerato a partire da filosofia, mito e tragedia nella classicità greca fino al racconto di personaggi che hanno dato un’impronta al pensiero e all’immaginario nel Novecento come Freud, Kafka, D’Annunzio, Jung, Einstein, Heidegger, Dylan, i Beatles, Battiato, Burri, Klee, Steinberg, Longanesi, Flaiano, Peggy Guggenheim. 

Il direttore artistico Alcide Marchioro ha ringraziato gli ospiti «per l’originalità, la varietà e la profondità con cui hanno affrontato il tema "la vita che imita l’arte", mostrando quanto l’arte sia determinante nelle nostre vite, in quanto l’immaginazione artistica crea i nostri mondi mentali, cioè la nostra vita autentica, quella interiore. E alle grandi opere che più hanno influenzato la formazione della nostra identità e sensibilità - ha quindi anticipato Marchioro - sarà dedicata l’edizione 2024 su "immagini e pensieri iconici"».

La coordinatrice generale Alessandra Zecchini ha indicato le due principali linee di sviluppo del Festival: «Continueremo la via intrapresa in questi anni di proporre eventi in nuovi luoghi di grande valore artistico e dal grande impatto emotivo, per dare l’opportunità a chi partecipa di vivere esperienze particolari, da ricordare; accanto a questo, il Festival intende promuovere riflessioni inedite e realizzare contenuti culturali video da diffondere a un ampio pubblico che mettano in relazione storia, luoghi e pensiero». La vicepresidente della Regione Veneto, Elisa De Berti, ha quindi dichiarato: «I risultati raggiunti dal Festival della Bellezza confermano come questa rassegna sia entrata a pieno titolo a far parte del circuito dei Grandi Eventi in cui la Regione Veneto crede e investe. Un plauso doveroso va agli organizzatori che sono riusciti in una sfida certamente non facile: rendere alla portata di tutti la cultura di nicchia e aprire ad un pubblico sempre più ampio l'arte e il patrimonio storico-artistico della nostra meravigliosa regione».

Il presidente della Commissione cultura del Comune di Verona Alberto Battaggia ha infine concluso: «È un grande piacere sostenere il Festival della Bellezza che porta avanti una formula straordinaria nella sua semplicità in luoghi così suggestivi. Questa manifestazione riesce a trasmettere e a soddisfare una esigenza di orientamento e di universalità su alcuni aspetti dell’esistenza sia personale, sia collettiva. Lo abbiamo visto tra gli altri con Recalcati, Grossman sulle grandi questioni internazionali, Galimberti su quelle esistenziali». 

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