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Torna il corpo di ballo in Fondazione Arena, condiviso con Venezia e Trieste

Il ministro Sangiuliano: «Formula elastica e pratica. E nulla esclude che negli anni a venire possiamo allargare lo spettro». I sindacati veronesi: «Linea che ricalca una soluzione da noi proposta nel 2016»

Cancellato nel 2017, ritornerà presto un corpo di ballo stabile alla Fondazione Arena di Verona. Anche se l'ente culturale scaligero lo condividerà con Venezia e Trieste. La novità era stata anticipata dal sottosegretario veronese alla cultura Gianmarco Mazzi ed è stata confermata ieri, 21 marzo, dal ministro Gennaro Sangiuliano. «Una decisione positiva - hanno commentato i sindacati - Anche se avremmo apprezzato più coraggio».

Il nuovo Codice dello Spettacolo conterrà due nuovi corpi di ballo stabili, uno per Firenze e Bologna e l'altro per Verona, Venezia e Trieste. L'annuncio era stato dato dal sottosegretario Mazzi e ieri nel question time del Senato è stato il ministro Sangiuliano a confermarlo. Sangiuliano ha sottolineato che i passati Governi avevano chiuso i corpi di ballo delle fondazioni lirico-sinfoniche. «Ne sono rimasti solo quattro: il Massimo di Palermo, la Scala, il San Carlo e l'Opera di Roma - ha dichiarato il ministro - Noi intendiamo riaprirli, ma con passi ponderati e saggi e senza promettere tutto a tutti. Cominciamo con una formula elastica e pratica, quella di corpi di ballo che coprano più fondazioni. E nulla esclude che negli anni a venire possiamo allargare lo spettro».

Una buona notizia per i rappresentanti veronesi dei sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Fials Cisal, anche se per loro la soluzione ideale sarebbe stata quella di un corpo di ballo esclusivo per la Fondazione Arena di Verona. Ma un corpo di ballo condiviso con Venezia e Trieste è comunque meglio del non avere un corpo di ballo. E tra l'altro, questa soluzione era stata proposta nel 2016 proprio dai sindacati dei lavoratori per evitare la chiusura del corpo di ballo veronese. «All’epoca - ricordano i sindacati - avevamo contattato i sovrintendenti delle fondazioni di Verona, Venezia e Trieste, il direttore generale dello spettacolo e il commissario straordinario del governo di allora, proponendo la creazione di un corpo di ballo per tutto il Nordest, comprendendo anche il Trentino e l'Alto Adige. All’epoca il nostro progetto rimase inascoltato e l'intero corpo di ballo di Fondazione Arena venne licenziato. Oggi siamo quindi positivamente sorpresi nell’apprendere che a distanza di alcuni anni la linea indicata dal ministero della cultura ricalchi esattamente il nostro progetto. E auspichiamo che tali propositi non restino parole vuote ma siano quanto prima operativi, gestiti con la serietà e la competenza che l’arte della danza merita, soprattutto nel contesto veronese».

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