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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Stella Cometa in Piazza Bra, Tommasi: «Faremo in modo che torni al più presto»

Il sindaco ha risposto alle preoccupazioni sull'opera simbolo del Natale a Verona. Ed ha risposto ai dubbi sul nuovo stadio per gli Europei 2032, in un consiglio comunale aperto dal minuto di silenzio per le vittime della guerra in Israele

Vicinanza alle vittime della guerra scoppiata in Israele; l'intenzione di riportare al più presto l'archi-scultura della Stella Cometa in Piazza Bra; la volontà di adeguare lo stadio agli attuali standard per portare a Verona alcune partite del campionato europeo di calcio che nel 2032 sarà organizzato in Italia e in Turchia. Ieri, 12 ottobre, si è riunito il consiglio comunale di Verona (qui la videoregistrazione della seduta) e su questi tre argomenti specifici è intervenuto direttamente il sindaco Damiano Tommasi, chiarendo le intenzioni dell'amministrazione da lui guidata.

IL MINUTO DI SILENZIO PER LE VITTIME DELLA GUERRA IN ISRAELE

Il consiglio comunale si è aperto con un minuto di silenzio per mostrare la solidarietà della comunità di Verona a tutte le vittime civili del conflitto in corso in Israele. Il momento di raccoglimento è stato richiesto dal presidente del consiglio comunale Stefano Vallani, su sollecitazione del consigliere di Forza Italia Alberto Bozza.
«Esprimiamo la vicinanza della comunità di Verona a tutte le vittime civili dei conflitti in corso, ai familiari e a quanti subiscono in queste ore l'orrore della guerra e il suono terribile delle armi - ha dichiarato Tommasi - Riteniamo che il confronto con le comunità presenti sul nostro territorio sia la via, che specialmente in questo momento di ferita aperta, possa guidarci verso gesti e simboli rispettosi del grave susseguirsi delle tragiche notizie. Nei prossimi giorni continueranno i colloqui e il coordinamento anche a livello nazionale su iniziative che, riteniamo, debbano avere come primo obiettivo la ferma posizione di rifiuto di ogni forma di violenza. Sappiamo quanto le parole in questo momento abbiano un peso sempre maggiore e per questo riteniamo che momenti di silenzio siano più consoni e rispettosi di dolore e sofferenza che non trovano oggi conforto». Ed il presidente Vallani ha aggiunto: «Il silenzio sia anche di vicinanza a chi è costretto a vivere in quella tremenda situazione».
Parole che sono interpretabili anche come risposta alle richieste ulteriori presentate da Bozza. Il consigliere di Forza Italia, oltre al minuito di silenzio, avrebbe voluto esporre la bandiera di Israele sul pennone di Palazzo Barbieri, o in alternativa di proiettarne l'immagine della bandiera israeliana sulla facciata della sede del Comune. Solo il minuto di silenzio è stato però accordato ed è stato rispettato ieri dal consiglio comunale in favore «di tutte le vittime civili dei conflitti in corso». Una posizione giudicata vaga da Bozza e dall'altro consigliere di Forza Italia Luigi Pisa. «Crediamo che sarebbero opportune testimonianze di solidarietà decise a favore di Israele, vittima del sanguinario attentato terroristico di Hamas, che nulla c’entra con il popolo o la causa palestinese - hanno commentato i due consiglieri - Occorre schierarsi nettamente contro le azioni di violenza di matrice terroristica e noi non abbiamo dubbi da che parte stare, senza se e senza ma. Tommasi non sia condizionato in qualche modo da una parte della sua coalizione. Non vorremmo che non si schieri per non scontentare qualcuno. È noto che a sinistra, soprattutto in quella radicale, alberga storicamente un sentimento quantomeno ambiguo su Israele. Ma qui siamo davanti a uno Stato democratico che ha subito una carneficina, non è il momento delle ambiguità».

LA STELLA COMETA IN PIAZZA BRA

È stato il consigliere comunale di Verona Domani Paolo Rossi a chiedere delucidazioni sulla possibilità di installare l'archi-scultura denominata Stella Cometa in Piazza Bra. L'opera negli ultimi 40 anni è stata uno dei simboli del Natale a Verona e rischia quest'anno di non decorare più la piazza e l'Arena a causa dell'incidente avvenuto nel gennaio scorso, quando durante le operazioni di smontaggio un basamento si è rotto e, cadendo, ha rovinato l'Arena. Per Rossi, la riparazione del Stella è fattibile in tempi stretti e sarebbe dunque possibile riavere l'opera in Piazza Bra già dalle prossime festività natalizie.
E al consigliere di Verona Domani, Tommasi ha risposto così: «La caduta della Stella è stato uno dei momenti più difficili. Il crollo del basamento fortunatamente non ha coinvolto nessuna persona, ma al di là di questo è seguito poi il sequestro e tutt’ora vi è un'indagine in corso con risvolti penali. Quindi, per rispetto dell’autorità giudiziaria abbiamo mantenuto un atteggiamento di riserbo sulla situazione. Il dissequestro è avvenuto di recente e solo dopo si è potuto pensare di interloquire con Fondazione per l’Arena, proprietario della Stella, con la quale si è già avviato un colloquio per analizzare il danno e l’intervento che è necessario non solo per la sistemazione del basamento ma anche per la manutenzione del resto della Stella. La nostra ferma intenzione è di riportare la Stella al suo posto se si ravvisano tutte le condizioni di sicurezza necessarie, in particolare, visti i recenti accadimenti, nelle fasi di montaggio e smontaggio. Come è sempre stato, sarà poi necessaria l’autorizzazione della Sovrintendenza. Se non fosse possibile il montaggio per questo Natale, la nostra intenzione è fare in modo che la Stella torni al più presto, a partire dall’anno prossimo».

LO STADIO DI VERONA E GLI EUROPEI 2032

Sempre il consigliere Rossi ha sollecitato il sindaco Tommasi sulla possibilità di rendere Verona una delle città in cui saranno ospitati gli Europei di Calcio 2032 organizzati in Italia e in Turchia. Possibilità che potrà realizzarsi solo se la città avrà un'infrastruttura adeguata e quindi uno stadio più moderno rispetto all'attuale Bentegodi. Sul dove sorgerà questa struttura e sul come sarà finanziata, Tommasi non ha risposto, ma ha fatto capire che si tratterà di una struttura polifunzionale e quindi non solo dedicata alle partite di calcio. «L'assegnazione all'Italia insieme alla Turchia dell'organizzazione del campionato europeo 2032 non è un fatto da far passare in secondo piano, visto che è da "Italia '90" che non avviene un grande avvenimento sul nostro territorio di carattere calcistico, se non la fase degli Europei di Calcio 2020 che erano però diffusi su tutta Europa - ha dichiarato Tommasi - Questo avrà sicuramente un ritorno importante in termini di opere, ancor più rilevante se si considera la possibilità che Verona possa diventare nel 2032 possibile sede di questa organizzazione. Un impegno che abbiamo già preso in sede di candidatura nei confronti della Figc e quindi di avere per il 2032 uno stadio che sia adeguato agli standard europei. La variabile che è una novità rispetto alle attese è la doppia sede, con la distribuzione delle partite su due Paesi. È quasi certo che non saranno le dieci città sede degli Europei ma si dovrà fare una selezione sulle città candidate. Per essere tra queste dobbiamo avere uno stadio adeguato, cosa che oggi non è. Per la città di Verona il vero scatto in avanti è pensare però ad avere uno stadio adeguato per il 2050 e non la sistemazione di una struttura modello "Italia '90". Uno stadio dedicato esclusivamente al calcio non lo pensa nemmeno il Real Madrid, che ha circa 40 partite della squadra di calcio sul campo di casa. Hanno puntato alla ristrutturazione del Bernabeu per avere circa 200 eventi nella struttura durante l’anno proprio per rendere sostenibile l’investimento. Verona ha delle carenze strutturali importanti, non ha un palazzetto adeguato alle competizioni europee della pallavolo e pallacanestro perché la struttura ha una capienza di 5mila posti. Non ha un luogo al chiuso che possa ospitare eventi di grandi dimensioni con numeri superiori alle 10mila o 12mila persone che possono essere attualmente accolte dall'Arena. Non ha nemmeno quella tradizione calcistica che ci possa consentire di avere nella nostra città più di quei 30 eventi che oggi si fatica a raggiungere. Quindi, puntiamo alla possibilità di costruire uno stadio dove organizzare concerti, che si possa chiudere e con il campo retraibile. Un progetto per la città, non tanto per il calcio».

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