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Verona tra le "città digitali" d'Italia. È nella top 20 dei capoluoghi

In Veneto è seconda solo a Venezia e rientra tra le città capaci di utilizzare in modo diffuso, organico e continuativo le nuove tecnologie

Verona è tra le 20 città più digitali di un'Italia in cui aumenta il livello medio di digitalizzazione delle città e diminuiscono le distanze dai capoluoghi al vertice. Questi sono alcuni risultati di ICity Rank 2022, la classifica dei Comuni più digitali d'Italia, che vede confermarsi in vetta Firenze, seguita al secondo posto da Milano, e al terzo da un gruppo di città a pari merito: Bergamo, Bologna, Cremona, Modena, Roma e Trento.

La ricerca è stata realizzata da Fpa, società del gruppo Digital360, ed è stata presentata al Forum Pa Città. La graduatoria valuta i 108 capoluoghi italiani in base all'indice di trasformazione digitale. Questo indice è ottenuto con una media aritmetica di otto indici settoriali, che sintetizzano 35 indicatori basati su 150 variabili. Gli otto indici settoriali sono: servizi online, canali social, piattaforme abilitanti, open data, apertura, wifi pubblico, app municipali e IoT.

Graduatoria completa ICity Rank 2022

Verona è 15esima insieme ad un gruppo di città formato da Palermo, Prato, Reggio-Emilia e Rimini. Ed in Veneto è seconda solo a Venezia. Il capoluogo scaligero, insieme agli altri 25 collocati nella zona alta della graduatoria, è stata definita "città digitale" e cioè capace di utilizzare in modo diffuso, organico e continuativo le nuove tecnologie.

«Nel 2022 abbiamo assistito ad una forte accelerazione digitale delle città italiane, da un lato grazie al consolidamento delle piattaforme abilitanti come Spid, PagoPA, AppIO, dall’altro al supporto finanziario e operativo centrale - ha commentato Gianni Dominici, direttore generale di Fpa - Molte città si sono avvicinate al modello che per anni è stato di poche realtà innovative e oggi la grande maggioranza dei capoluoghi è a buon punto nel percorso di digitalizzazione. Si può considerare conclusa con successo una prima fase, ma se ne apre una nuova, in cui è necessario stimolare la fruizione effettiva dei servizi online dei cittadini, rendere i social e le app veri strumenti di partecipazione alle decisioni, utilizzare le tecnologie per creare strumenti integrati di monitoraggio».
«Oggi risulta sempre più chiaro il ruolo delle città come veri e propri laboratori di sperimentazione e di attuazione delle strategie per la trasformazione digitale - ha aggiunto Raffaello Balocco, ceo di Digital360 - Se l'anno passato è stato importante per la crescita digitale dei Comuni italiani, il 2023 lo sarà ancora di più per lo stimolo che verrà dal Pnrr ai processi avviati. Per affrontare la nuova fase di evoluzione, sarà importante la capacità di traino delle città più innovative, il supporto e coordinamento delle agenzie nazionali e lo scambio di esperienze tra le amministrazioni e le imprese».

Se si analizza l’ultimo decennio di risultati di ICity Rank, si evidenzia una progressiva crescita digitale media delle città, sia dal punto di vista "funzionale", con la messa online di sempre più servizi e la creazione di piattaforme di identità, pagamento, interazione che ne hanno facilitato l’utilizzo, che da quello della "comunicazione", con la diffusione di social media, app, open data, reti WiFi pubbliche e gratuite. La copertura di servizi online è passata dal 41% nel 2019 all’82% nel 2022, quelli accessibili tramite Spid sono saliti dal 39% del 2020 al 71% del 2022 e il flusso di transazioni tramite PagoPA è raddoppiato rispetto allo scorso anno. Il "grado di copertura" delle app in un anno è salito dal 57% al 66%; l’indice sintetico di attivazione dei social è passato dall’86% all’88%; le amministrazioni che pubblicano Opendata sono passate da 64 a 69; quelle con reti wifi pubbliche da 104 a 105.

Il 2022 è stato inoltre un anno di grande espansione nella disponibilità di accesso ai servizi in rete. E le protagoniste sono le città intermedie del Centronord, tra cui proprio Verona. E il capoluogo scaligero s'inserisce tra i primi dieci in Italia anche per la disponibilità di wifi pubblico.

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