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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Eliminata denominazione "Bianco di Custoza", ora il vino è solo Custoza

Concluso l'iter di modifica del disciplinare. Oltre al nome è stata introdotta anche la delimitazione della zona di imbottigliamento

Entrerà in vigore da domani, 26 dicembre, il nuovo disciplinare di produzione del vino Custoza Doc. Si è infatti concluso il processo di revisione, iniziato diversi anni fa, e volto alla massima valorizzazione delle peculiarità e delle potenzialità della denominazione Custoza.

Già dal 2019, c'erano state delle modifiche per la produzione del vino Custoza. La denominazione aveva mantenuto le sue caratteristiche intrinseche, fondate su diverse tipologie di vitigni e sull'obbligo di assemblarne un minimo di tre per garantirne l'identità unica ed irriproducibile. Erano state però eliminate le percentuali minime obbligatorie di ciascun vitigno. Una scelta nata da uno studio di zonazione del territorio che ha evidenziato come la differenziazione dei suoli morenici delle colline, in combinazione con clima, esposizione e giacitura, influisca fortemente sull’espressione dei diversi vitigni. Fu dunque riscritto un articolo per dare ai viticoltori la possibilità di scegliere quale vitigno sia il più adatto ad essere piantato su un determinato fondo per far emergere le caratteristiche più peculiari di ciascuna uva. Il tutto per ottenere una migliore qualità ma sempre nel rispetto delle percentuali richieste da disciplinare.
E sempre dal 2019 era stata ridotta la resa per ettaro per ricercare sempre più la qualità a scapito della quantità.
A seguire si introdusse l'introduzione della tipologia Custoza Riserva, che i produttori stanno studiando e testando in cantina per poter proporre al mercato vini di punta contraddistinti da eleganza, complessità e struttura, che possano posizionarsi senza timore tra i grandi vini bianchi italiani.
Infine, l'eliminazione della mescita di vino sfuso alla spina fu l'ultimo fondamentale tassello per il riconoscimento della qualità della denominazione.

La novità che invece entrerà in vigore da domani è la delimitazione della zona di imbottigliamento del vino Custoza, riservata ora all’area di produzione e alla provincia di Verona, con l’unica eccezione dei comuni limitrofi delle provincie di Brescia e Mantova, dove tradizionalmente il Custoza è sempre stato apprezzato ed imbottigliato. L'imbottigliamento nella zona di produzione è da considerarsi come un complessivo salto di qualità della denominazione, che vuole poter essere annoverata tra le più importanti e storiche. Tale obbligo inoltre evita i possibili rischi che il trasporto fuori zona del vino potrebbe comportare.
Infine, è stato modificato il nome che ufficialmente sarà solamente "Custoza". Il nome "Bianco di Custoza" riconosciuto nel 1972 non potrà più essere utilizzato.

«Festeggiamo un traguardo fondamentale per la denominazione che rappresenta un importante passo per la crescita della nostra immagine - ha commentato la presidente del Consorzio Tutela Vino Custoza Doc Roberta Bricolo - Il nome Custoza, senza altre specifiche, semplifica la comunicazione nei confronti del mercato e rafforza il legame con il territorio che ci identifica».

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