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Abbattimenti dei cinghiali in città: Regione esulta, VeronaPolis: «È un obbrobrio»

L'assessore Corazzari soddisfatto per l'emendamento inserito nella manovra economica del Governo: «Non è un via libero indiscriminato alla caccia». Ma per Massignan il provvedimento «va in contrasto con leggi a protezione della fauna selvatica»

Nell'ambito della discussione sulla manovra economica del Governo nella commissione bilancio della Camera dei Deputati, è stato approvato un emendamento che consentirà di abbattere cinghiali e altri animali selvatici anche nelle aree protette e nelle città per motivi di sicurezza stradale.

«Non si tratta di attività venatoria indiscriminata, ma di permettere abbattimenti selettivi per dare una risposta efficace al problema dei cinghiali che ha investito anche parchi e aree urbane, generando gravi problemi di sicurezza. I cinghiali nei centri urbani sono un pericolo per cittadini e automobilisti e in questo senso va l'intervento del Governo, un intervento che come Regioni chiedevamo con forza». Questo è stato il commento di Cristiano Corazzari, assessore a caccia e territorio della Regione Veneto. Corazzari ha voluto sottolineare quanto è stato evidenziato nell'emendamento stesso, ovvero che gli abbattimenti autorizzati non rientrano nell'attività venatoria ma saranno eseguiti da personale formato e con licenza. «Non è un via libero indiscriminato alla caccia, è un’attività controllata, selettiva ed è la risposta che le Regioni chiedevano rispetto a un grave problema di sicurezza legato anche al diffondersi della peste suina - ha aggiunto l'assessore regionale - Il nostro piano di controllo regionale non basta, i cinghiali sono arrivati a ridosso delle nostre città e ogni anno abbiamo 200 segnalazioni per danni dovuti ai cinghiali per una cifra totale di oltre 400mila euro, l’equivalente di un terzo del totale dei danni da fauna».

Ma per Giorgio Massignan dell'osservatorio VeronaPolis, il provvedimento «va in contrasto con tutte le leggi a protezione della fauna selvatica, iniziando una forma di deregulation dei piani regionali di abbattimento». Gli abbattimenti, infatti, potranno essere fatti non solo nelle aree protette e nelle aree urbane, ma anche nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto. Sarà sufficiente l'autorizzazione di piani di controllo numerico della fauna da parte delle Regioni. «E per completare l'obbrobrio, i piani di abbattimento non saranno effettuati dalle guardie venatorie dipendenti dalle amministrazioni provinciali, ma dai cacciatori - ha concluso Massignan - È uno scandalo, anziché intervenire con metodi scientifici ed etici, salvaguardando biodiversità, ambiente e sicurezza dei cittadini, si preferisce soddisfare gli istinti dei cacciatori e gli interessi dei fabbricanti d'armi. Speriamo che l'Unione Europea blocchi questa nefandezza».

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