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Cambio al vertice dell'Avis provinciale di Verona: Zambelli è il nuovo presidente

Pensionato, è donatore da 40 anni. Nel 1988 è entrato nel consiglio direttivo dell'Avis di Peschiera, dove ha ricoperto i ruoli di segretario, tesoriere, vicepresidente e infine presidente per due mandati quadriennali. Dal 2017 è nel consiglio provinciale e dal 2021 ne è stato vicepresidente vicario

L'Avis Provinciale Verona inizia l'anno con un nuovo presidente. È il Cavalier ufficiale Fiorenzo Zambelli, già vicepresidente provinciale e presidente dell'Avis comunale di Peschiera del Garda.
Zambelli, 72 anni, pensionato delle Poste Italiane, è donatore Avis da 40 anni. Nel 1988 è entrato nel consiglio direttivo dell'Avis di Peschiera, dove ha ricoperto i ruoli di segretario, tesoriere, vicepresidente e infine presidente per due mandati quadriennali. Dal 2017 è nel consiglio provinciale e dal 2021 ne è stato vicepresidente vicario.

In Avis si è impegnato nell'organizzazione di diversi convegni sui temi dell'Alzheimer, della salute, dei buoni stili di vita. Ha seguito anche il coordinamento di alcune borse di studio nelle scuole per sensibilizzare al dono del sangue e promuoverlo tra i giovani. «Sognando con loro di costruire un mondo migliore – spiega –. I ragazzi devono essere protagonisti e cittadini attivi, di fronte al mondo. E il modo migliore per lavorare con le scuole è costruire insieme percorsi di educazione al volontariato, alla solidarietà e alla cittadinanza attiva, offrendo incontri e promuovendo interventi sociali».

Il presidente è stato eletto dal nuovo consiglio direttivo eletto a dicembre e composto da Stefano Adami, Lupicino Bettini, Emanuele Bogoni, Stefano Costa, Nicola Danese, Simone Guzzetti, Piergiorgio Lorenzini, Michela Maggiolo, Regina Minchio, Vania Paleari, William Perandini, Angelo Salgaro, Giovanna Tomiolo. Nel comitato esecutivo, infine, ci saranno oltre a Zambelli, il segretario Alessandro Viali e il tesoriere Katia Busola.

«Il consiglio direttivo – continua Zambelli – opererà per aree tematiche e ci sarà spazio per tutti quelli che vorranno dare il proprio contributo permettendo di sviluppare idee, progetti, promuovere e valorizzare il dono del sangue, un gesto prezioso dei nostri donatori ed elemento vitale che gli ammalati attendono. Promuoverà momenti di carattere culturale e ricreativo per avvicinare sempre più volontari alla donazione. Solleciterà i rapporti con istituzioni, strutture sanitarie ed enti del terzo settore. La priorità – conclude – è infine quella di riscaldare i legami con la nostra base, ovvero le 66 sedi comunali, con i loro 20.000 soci donatori e volontari, accrescendo la nostra comunità solidale attraverso iniziative di formazione e divulgazione e seguendo le linee guida dell'Avis che per noi è da sempre una grande famiglia unita dalla cultura del dono».

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