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Materie prime più costose, azienda rinuncia ad appalto per la scuola di Affi

Il caso è stato segnalato dal senatore veronese del Partito Democratico Vincenzo D'Arienzo che lo ha definito: «Un campanello d'allarme nazionale»

Ad Affi, la ditta che si è aggiudicata i lavori di costruzione di una scuola elementare ha rinunciato all'appalto. Le condizioni offerte in sede di gara non sono più in linea con il mercato e il motivo è l'aumento dei prezzi delle materie prime. Per l'impresa, infatti, la spesa è lievitata a 3 milioni e 200mila euro: 600mila euro in più rispetto al costo stimato di 2 milioni e 600mila euro. «Quanto sta accadendo ad Affi è un campanello d'allarme nazionale», ha commentato il senatore veronese del Partito Democratico Vincenzo D'Arienzo.

«L'aumento del costo dei materiali edili e la difficoltà nel reperirli è purtroppo una piaga che sta divorando la redditività delle imprese italiane e quindi la loro sopravvivenza - ha La ditta aggiudicataria dei lavori ad Affi va aiutata. Non possiamo permetterci di perdere le attività economiche. Se il sistema va in crisi ne soffriranno anche i territori, come Affi, dove non si realizzeranno le opere a scapito dei servizi per la comunità residente. Sono preoccupato dello tsunami che l’aumento dei prezzi delle materie prime potrà comportare. Bisognerà certamente approfondire la vicenda di Affi, ovvero se nel contratto fosse prevista una clausola di adeguamento dei prezzi di carattere generale, in virtù di un aumento dei costi delle materie prime, ma certamente quel Comune va sostenuto in questo momento. Per questo presenterò un’interrogazione per tenere fermo il finanziamento statale già devoluto per la costruzione della scuola elementare di Affi, in ragione di questa eccezionalità indipendente dalla volontà della ditta. A luglio scorso, per fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi di alcuni materiali da costruzione, per i contratti in corso di esecuzione abbiamo deciso la compensazione, su richiesta dall’appaltatore alla stazione appaltante, delle variazioni in aumento superiori l'8% dei relativi prezzi e, per questo, era stato istituito un fondo di 100milioni di euro per l’anno 2021. In ogni caso, presenterò uno specifico emendamento per risolvere i casi come quello di Affi».

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