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Il progetto "67 colonne per l’Arena di Verona" vince l'Art bonus con 38.499 voti: «Riconoscimento all'impegno»

«Grazie a chi ha votato per celebrare il teatro all’aperto più grande al mondo», ha detto il governatore Luca Zaia

«Un altro boato in platea. Dopo la candidatura a patrimonio Unesco della nostra lirica, il progetto "67 colonne per l’Arena di Verona" ha vinto l’Art bonus, premio istituito dal ministero dei Beni Culturali per celebrare il miglior progetto di mecenatismo culturale in Italia del 2021. Quello scaligero, promosso dalla Fondazione Arena, ha trionfato nella finale superando altri 9 agguerriti concorrenti. E la cosa bella è che il primo posto è stato ottenuto grazie al voto espresso sulle piattaforme social, segno che l’Arena e la lirica rappresentano un patrimonio popolare». Con queste parole il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, si complimenta per il successo dell’iniziativa veronese, che ha conquistato 38.499 voti (12.552 sul sito www.artbonus.gov.it e 25.947 sui canali Facebook e Instagram di Art Bonus).

A poca distanza, seconda posizione, il TTB - Teatro Tascabile di Bergamo con il progetto "Monastero del Carmine di Bergamo", bene di proprietà del Comune di Bergamo che ha ottenuto 37.508 voti, di cui 10.750 sul sito e 26.758 sui social. Terzo classificato il Teatro del Loto - Teatri Molisani di Ferrazzano (CB) con 12.447 voti (8.485 sul sito e 3.962 sui social).

«Questo premio - conclude il governatore Zaia - è un riconoscimento all’impegno, sociale ed economico, dell’intera città di Verona e dei suoi imprenditori che sono riusciti a raccogliere 1,6 milioni per la conservazione e la promozione di un’opera architettonica inimitabile e unica al mondo. Grazie a chi ha votato per celebrare il teatro all’aperto più grande al mondo. L’Arena è un patrimonio dell’umanità, non a caso sarà una delle sedi principali delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026».

Il progetto "67 Colonne", si legge sul sito del ministero, «è una raccolta fondi a sostegno del festival lirico dell'Arena di Verona nella consapevolezza della sua rilevanza nel contesto economico di Verona e provincia». Un progetto «rivolto quindi a privati e aziende che hanno al centro dei propri interessi la responsabilità sociale e che hanno voluto fare la propria parte per difendere il valore identitario ed economico del Festival Areniano, minacciato dalla crisi del turismo internazionale derivante dal Covid-19». L'idea suggestiva, alla base della campagna di fundraising, è stata quella che «imprenditori e persone comuni, aderendo al progetto, idealmente hanno contribuito a ricostruire le 67 colonne che sono state distrutte nel terremoto del 1117»

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