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Nuovo gruppo interregionale di carabinieri contro la criminalità ambientale

La struttura avrà sede a Marghera e vigilerà su Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige in settori come il ciclo dei rifiuti, il ciclo del cemento, le cave e le energie rinnovabili

La presenza dell'Arma dei Carabinieri in Veneto si arricchisce di una nuova struttura: il Gruppo Interregionale Comando Tutela Ambientale e Transizione Ecologica. La sua sede sarà a Marghera, in provincia di Venezia, e il suo raggio d'azione coprirà i territori regionali di Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.

Il nuovo gruppo interregionale è stato presentato questa mattina, 2 agosto, nella sede di Marghera della protezione civile del Veneto. Sono intervenuti il presidente della Regione Luca Zaia, con l'assessore all'ambiente Gianpaolo Bottacin, il comandante dei carabinieri veneti Giuseppe Spina, il comandante dei carabinieri per la tutela ambientale e la transizione ecologica Valerio Giardina, il comandante provinciale dei carabinieri di Venezia Mosè de Luchi ed il comandante del neo istituito gruppo interregionale Enrico Risottino.

«Il Veneto - ha detto Zaia - ha una lunga e proficua storia di collaborazione con i carabinieri. Siamo una regione che ha grande sensibilità su questi temi. Seguiamo con attenzione tutto ciò che è di nostra competenza e non abbiamo remore nel rendere note le situazioni che troviamo e a collaborare con le forze dell'ordine. Ricordo che nel 2013, appena ricevuta notizia della presenza dei Pfas nelle acque superficiali di alcuni territori, fummo i primi a muoverci, investendo decine di milioni di euro per la sicurezza della gente, e a tutt’oggi siamo l’unica Regione d’Italia ad avere una legge che prevede la presenza di Pfas zero nelle acque. Ringrazio l'Arma per aver scelto il Veneto come sede di questo suo gruppo interregionale. In questo modo saremo ancora più vicini alla salvaguardia dei cittadini e delle persone per bene e potremo rafforzare la nostra collaborazione istituzionale».

Gli alti ufficiali dei carabinieri hanno illustrato il funzionamento e le competenze del nuovo gruppo, che opererà a stretto contatto con le competenti Direzioni Distrettuali Antimafia. In particolare, saranno monitorati settori specifici, nei quali è particolarmente attiva la criminalità ambientale, singola o organizzata. Settori come il ciclo dei rifiuti, in cui i carabinieri operano controllando gli impianti di trattamento e la filiera di gestione dei rifiuti urbani e speciali; o come il ciclo del cemento ed anche il monitoraggio delle cave, attraverso la verifica e gli accertamenti condotti sulla realizzazione delle grandi opere e degli appalti. Il nuovo gruppo interregionale vigilerà anche nel campo delle energie rinnovabili per il contrasto degli illeciti perpetrati in modo sistemico e organizzato e nel monitoraggio delle spedizioni transfrontaliere dei rifiuti, ultima potenziale frontiera dello smaltimento illecito da parte delle consorterie criminali.

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