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La panchina di Giannini scotta, servono tre punti

Il presidente ha confermato la fiducia al tecnico, ma parso un atto dovuto. Galderisi in attesa

Panchina a tempo per Giuseppe Giannini. Il Principe rischia grosso lunedì sera al Bentegodi, quando, nel posticipo della settima giornata di Lega Pro, il suo Hellas affronterà la Cremonese. I gialloblu si presentano alla partita casalinga ultimi in classifica, senza un gioco definito e senza quella identità di squadra che tutti chiedevano a mister Giannini all’inizio della sua esperienza veronese. Serve una svolta, una vittoria, o il Principe rischia veramente di lasciare l’Hellas anzitempo.

In via Torricelli smentiscono categoricamente che si stia pensando ad un cambio di conduzione tecnica, ma chi conosce l’ambiente e, soprattutto, il mondo del calcio sa che quando iniziano a circolare comunicazioni ufficiali con attestati di stima da parte delle società nei confronti dell’allenatore, vuol dire che qualcosa bolle in pentola. Diversamente non ci sarebbe stato bisogno di scomodare il presidente Giovanni Martinelli per ribadire la fiducia a Giannini, una cosa che, normalmente, non si sarebbe verificata, così come non si verificò l’anno scorso quando tutti volevano la testa di Gian Marco Remondina e la società non si pronunciò, continuando con il tecnico di Rovato.

Al di la delle congetture, in ballo c’è la stagione dell’Hellas. Non ci si può permettere un altro anno fallimentare. Il progetto era chiaro: a Giannini toccava condurre i gialloblu in serie B, cosa che continuando con i ritmi attuali è impossibile, anzi, si rischia addirittura la Seconda Divisione. Una nuova sconfitta, quindi, potrebbe consigliare il cambio di regia.

Le alternative che si stanno muovendo attorno all’Hellas sono di primo livello. Il più accreditato, anche per il rapporto privilegiato che lo lega alla tifoseria ed alla città, sembra essere Nanu Galderisi. L’ex scudettato proprio col Verona è attualmente disoccupato dopo un’esperienza travagliata ad Arezzo, dove le sue idee innovative ed al suo concetto di calcio difficilmente conciliabile con una "piazza fredda" come quella toscana mon furono capite. Diverso sarebbe, ed è, il suo rapporto con l’Hellas e il suo ambiente. Si parla anche di una pista che conduce ad Alberto Cavasin, che chiede una piazza importante per rilanciarsi dopo il fallimento col club elvetico del Bellinzona, e di una'ltra che porta a Salvatore Campilongo, ex tecnico dell’Empoli.

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