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L'Hellas conferma la fiducia a Mandorlini: "Io ci credo, sono più motivato di prima"

Nel pomeriggio si è tenuta una conferenza stampa allo Sporting Center 'Il Paradiso' di Peschiera del Garda, alla quale era presente sia il Direttore Sportivo Riccardo Bigon, sia l'allenatore ravennate

L'utimo posto a quota 6 punti in compagnia del Carpi, dopo che sono passate 12 giornate di campionato, è probabilmente sufficiente a descrivere l'aria pesante che si può respirare in casa Hellas Verona. L'incredibile numero di infortuni che ha colpito la rosa e alcuni dei suoi elementi chiave (Luca Toni su tutti), e un calendario particolarmente ostico, sono senza dubbio delle buone attenuanti ma gli scarsi risultati e la fatica nell'impostare il gioco hanno fatto storcere il naso a molti, tanto che da diversi giorni si vocifera di un possibile cambio in panchina. Mandorlini in discussione dunque? Per la società sembrerebbe di no. Nel pomeriggio il direttore sportivo Riccardo Bigon e lo stesso allenatore hanno tenuto una conferenza stampa per spiegare la situazione. 
Ecco quindi le parole del Ds riportate dal sito ufficiale della società scaligera: 

UNA SCELTA PONDERATA - "La riconferma del mister? La scelta è maturata valutando i fatti, quelli che abbiamo avuto negli anni passati e in questi mesi. Mandorlini ha dimostrato con i fatti e col lavoro sul campo quello che ha fatto e che può dare alla squadra. Siamo consapevoli della difficoltà del momento che non ci rendono contenti, ma sappiamo che abbiamo le chances di uscirne appoggiandoci al lavoro quotidiano per arrivare al risultato finale. Nessuno lavora per sè stesso ma per il bene del Verona, questa scelta è dettata dalla filosofia che dice che il lavoro paga e siamo convinti che pagherà anche quest’anno. Prima lavoriamo, poi valuteremo a bocce ferme".

NIENTE CACCIA ALLA STREGHE, ORA SI LAVORA - "Io sono molto autocritico, spesso anche troppo, normale che ci siano delle responsabilità, ce le assumiamo tutti. Chi non fa non sbaglia, mentre chi non sa fare spesso parla. Credo che la cosa fondamentale oggi non sia cercare un colpevole, ma arrivare all’obiettivo finale, la salvezza e ci dobbiamo andare tutti uniti, e lo dico, sia chiaro, non per scrollarmi di dosso le responsabilità. Nel calcio la fiducia è incondizionata fino a domani, per tutti e per me in primis. Ho intenzione di stare qui tanti anni ma so che la fiducia è a tempo, oggi sarebbe troppo facile trovare un colpevole nel solo Mandorlini. Ora tutti, all’interno e all’esterno, dobbiamo stare uniti e lavorare insieme, forti delle competenze e qualità di ognuno, consapevoli delle difficoltà. Se abbiamo contattato altri allenatori? Ci sono arrivate molte candidature spontanee, anche diverse rispetto ai nomi che ho letto in questi giorni. Questo ci fa capire che Verona è una buona piazza, nessuno vorrebbe venire qui se la squadra fosse già data per spacciata. Siamo riconosciuti come un Club serio, con una tifoseria tra le più importanti del panorama italiano. Io non ho contattato nessuno, vogliamo uscire tutti insieme da questa situazione".

ALL’ALTEZZA DELL’OBIETTIVO - "Un commento alla rosa? Se la prendiamo al 31 agosto vorrei vedere chi non direbbe che non è adeguata all’obiettivo del Verona. Il mercato di gennaio? Siamo pronti ad intervenire nel caso ce ne fosse bisogno. Viviani? L’anno scorso ha avuto problemi alla caviglia, poi ha avuto sfortuna, la pubalgia non è prevedibile, anche il Milan deve fare i conti con lo stesso problema che affligge Balotelli, Sfiammare al 100% una pubalgia è difficile. Stiamo parlando di un calciatore con 31 presenze al Latina lo scorso anno, con 8 gol e molti assist all'attivo. Aveva un problema alla caviglia e lo sapevamo, poi gli è venuta la pubalgia. Ricordiamo che Viviani era quasi accasato al Palermo, aveva fatto le visite anche da loro. E anche in questo caso non c’era stato alcun sentore. La pubalgia è una problematica subdola che può ripresentarsi anche se in un primo momento sembra passare. Proprio per salvaguardare questo investimento importante abbiamo cercato di risolvere il problema per andare avanti. Pazzini? Anche in quel caso ad agosto ho sentito tanti complimenti per Giampaolo, mentre adesso si dice che è troppo vecchio".

LA GESTIONE DEGLI INFORTUNI - "Se gli infortuni sono stati gestiti bene? Abbiamo 5 realtà convenzionate nel territorio veronese alle quali ci appoggiamo costantemente, poi una serie di strutture esterne specializzate che utilizziamo a spot a seconda della situazione. Senza scendere nel caso specifico, è normale che per avere ulteriore pareri senti anche altri consulenti oltre ai dottori in loco, soprattutto per le visite specialistiche. Il caso di Ionita è particolare, prima ha avuto un’ernia addominale a destra che è stata curata, poi il problema si è riproposto a sinistra ma non c’è correlazione tra i due casi, non si tratta di una ricaduta. Tutti gli infortuni che abbiamo avuto sono stati curati e risolti, come nel caso di Hallfredsson. Poi c’è il problema alla caviglia di Pazzini, un altro infortunio subdolo. Giampaolo aveva dolore ma non c’era nessuna frattura, abbiamo consultato diversi specialisti per avere un quadro chiaro della situazione. L’anno scorso ci sono stati molti infortuni a livello muscolare, quest’anno varie situazioni, quindi è difficile e inutile trovare una causa comune a tutto ciò. Con lo staff medico ho valutato la lista degli infortuni, non è mai successo che capitassero tanti problemi tutti insieme. Non ci abbattiamo, non siamo morti, abbiamo dei problemi e non facciamo finta di non vederne".

Naturalmente anche lo stesso Mandorlini si è espresso sulla situazione attuale, indicando la via per uscirne: 

DOVREMO FARE UN’IMPRESA ECCEZIONALE - "Il mio faccia a faccia con la squadra di ieri? Quello che ci siamo detti rimane tra noi. Come ha detto il Direttore Bigon, la responsabilità e le colpe le abbiamo tutti. Dobbiamo recuperare mentalmente le condizioni, in questo momento poche chiacchiere e lavoriamo. Ci siamo parlati, come sempre, non è che uno si rincoglionisce in un mese e mezzo, questo lavoro parte da lontano, credo di aver guadagnato del credito nel tempo. Non mi sono mai sentito solo, questa situazione mi fa sentire più forte, mai stato nudo o da solo, ci troviamo in una situazione eccezionale e dobbiamo fare qualcosa di eccezionale per uscirne, tutti assieme".

LE MIE MOTIVAZIONI SONO PIÙ FORTI DI PRIMA - "Col Bologna il risultato è stato effettivamente penoso, vedo la squadra allenarsi e faccio le mie valutazioni, poi la partita va giocata e gli episodi sono importanti, dopo 12 minuti eravamo 2-0, un risultato pesante a livello psicologico. Sul piano tecnico abbiamo fatto degli errori. C’è ancora tempo, in sei anni quante partite abbiamo vinto, abbiamo recuperato in mille occasioni, le condizioni psicologiche possono cambiare in un attimo, purtroppo in questo periodo gira male. Voglio che torni la mia squadra, voglio vedere ancora gli occhi cattivi, in questo momento non ci riesce, dobbiamo fare di più. Siamo ancora qua e io ci credo, le mie motivazioni sono più forti di prima. Non ho mai avuto nessun dubbio, la squadra si dovrà sacrificare e fare tanta fatica. In questi anni abbiamo battuto tanti record, i numeri parlano e per il sottoscritto sono importanti".

IL MERCATO, TRA IERI E OGGI - "Il momento di Sala? E’ il terzo anno che Jacopo è qui, nei primi due ha giocato sei mesi ed è stato fuori gli altri sei. E’ un calciatore importante e di qualità, come tutti vive eccessivamente le problematiche di questo periodo, per lui questo è un momento di crescita. Deve migliorare e fare bene, lui vuole tornare ad essere importante a tutti i costi, lo ha dimostrato giocando sotto infiltrazioni, ci tiene, da parte sua c’è un grande senso di responsabilità, lui lo sa che può dare molto di più e sta a noi aiutarlo ad esprimersi al meglio. Pazzini? Ci sono capitate cose che non ci aspettavamo, in tre giorni abbiamo perso Luca Toni e poi lui. Ha avuto un problema alla caviglia, l’abbiamo gestito e lo gestiremo ancora ma si tratta di un infortunio pesante, nonostante la sosta non riuscirà a recuperare al 100%. Le sue condizioni sono queste e stiamo lavorando insieme per recuperarlo. Il rammarico più grande è quello di non aver mai potuto lavorare con la rosa al completo, questo mese abbiamo pagato un conto. Non si tratta di un alibi, la gente ha capito la nostra situazione e ci aiuta, questo ci deve dare la forza per ripartire per arrivare alla salvezza. Il mercato di gennaio? Anche lo scorso anno abbiamo perso 5 partite e in questo periodo dicevo che il nostro mercato è il recupero degli infortunati, che sono fondamentali e determinanti per questo Club. Luca Toni? Il suo rientro è vicino, si parla di circa 10 giorni, non sarà al massimo della forma ma la sua presenza e il suo spirito sono importanti per questa squadra, so che lui ha molta voglia di tornare, ci basterebbe che intanto in questi giorni tornasse a lavorare sul campo, con i compagni".

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