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Di Carmine illude l'Hellas, ma l'Atalanta rimonta e conquista la vittoria

Ha pagato a caro prezzo le proprie ingenuità la squadra di Juric, andata due volte in vantaggio contro la Dea e poi superata all'ultimo dalla rete di Djimsiti, arrivata dopo l'espulsione di Dawidowicz

È arrivata la seconda sconfitta consecutiva per l'Hellas Verona, la terza nelle ultime quattro partite di campionato, questa volta a Bergamo contro l'Atalanta, che è stata capace di ribaltare il risultato e di imporsi per 3-2

Per la sfida del Gewiss Stadium contro il suo "maestro" Gasperini, Juric ha ritrovato Veloso dal primo minuto e spostato in avanti Pessina, concedendo così del riposo a Verre. La Dea invece è scesa in campo con Freuler al posto di De Roon, pensando anche al turno decisivo di Champions che la attende. 
La partita ha preso il via su ritmi alti fin dalle prime battute, con le due formazioni che hanno pressato alto dall'inizio, cercando l'anticipo e aggredendo gli avversari. Ad avere la prima occasione è stato Muriel, che all'11' si è presentati davanti a Silvestri dopo una "dormita" di Rrahmani che gli ha conseganto il pallone, ma il colombiano si è lasciato ipnotizzare dal portiere, che ha neutralizzato la sua conclusione. Nonostante l'occasione fallita dagli avversari, è stato il Verona a prendere in mano la partita, con gli orobici in difficoltà dal punto di vista del palleggio, mentre i gialloblu hanno fatto girare velocemente la sfera, alla ricerca del punto scoperto della difesa avversaria. I ragazzi di Juric hanno dunque iniziato a farsi avanti insistentemente nella metà campo avversaria, provando anche a sfondare sulle fasce e trovando la rete al 23': con una rimessa laterale, Faraoni ha pescato in area Di Carmine, che con un diagonale ha "bucato" Gollini. Un gol che ha scatenato le proteste degli atalantini, visto che nel momento un cui è stato battuto l'out, Rrahmani aveva un secondo pallone tra le mani: fatto che non è stato ravvisato dalla terna arbitrale. 
In difficoltà nello sfuggire alla pressione scaligera, la formazione di Gasperini ha dovuto rinunciare anche ad Ilicic al 26', fermato da un problema fisico e sostituito da Malinovskiy. Il match però ha continuato ad essere aperto, grazie all'atteggiamento propositivo delle due squadre, sempre alla ricerca della rete e di "asfissiare" gli avversari quando rientravano in possesso della sfera. Apparsa comunque poco brillante, l'Atalanta ha continuato a cercare il pareggio, ma prima Hateboer ha sparato alto da dentro l'area (35'), poi è toccato a Gomez dal limite (37'), dopodiché lo stesso argentino ha impegnato Silvestri da lontano (39'). A siglare il pareggio ci ha pensato allora proprio Malinovskiy, che al 44' ha lasciato partire un mancino imprendibile da fuori (complice anche l'atteggiamento troppo attendista di Dawidowicz), che si è infilato sotto l'incrocio. 

Nella ripresa l'Atalanta si è mostrata da subito più intraprendente, mentre l'Hellas, complice forse anche la maggiore spinta degli avversari, è partito con maggiore prudenza, senza mai rinunciare ad affaciarsi nella metà campo degli avversari, sebbene la pressione non fosse più quella della prima frazione. Con il passare dei minuti però, i gialloblu sono sembrati cresce e al 56', al termine di una bella azione, la difesa orobica è riuscita solo all'ultimo a mettere una pezza su Amrabat, che aveva battuto dall'interno dell'area. Il gol però è stato rimandato di un solo minuto: sul successivo contropiede infatti, Zaccagni ha servito bene Lazovic sulla corsa, il quale ha messo in area per l'accorrente Di Carmine che ha appoggiato in rete. Ferita una seconda volta, la Dea ha iniziato subito a spingere trovando in pochi minuti il pareggio su rigore con Muriel, provocato da un ingenuo fallo di Faraoni su Castagne, che lo aveva anticipato. 
In una partita sempre apertissima a qualsiasi risultato, ha iniziato ad alzare i giri del motore il "Papu" Gomez, che sfondando dalla sinistra, ha impegnato Silvestri al 68' e al 70', mentre al 76' e all'82' è stato Malinovskiy a mancare il bersaglio da buona posizione. Il Verona ha cercato di chiudere tutti i varchi e di colpire con scambi ed incursioni, sfruttando anche le sponde di Di Carmine, ma all'85' è arrivata la seconda ammonzione, e conseguente espulsione di Dawidowicz, per un trattenuta su Barrow. La pressione dell'Atalanta allora si è fatta sempre più intensa, con Silvestri che in altre due occasioni ha detto No al Papu, salvo poi cadere incolpevolmente su Djimsiti, arrivato davanti alla porta grazie ad una sponda di Toloi e ad una difesa che non ha applicato il fuorigioco nel migliore dei modi. 

È uscito dal campo a testa alta l'Hellas Verona, dopo un'altra ottima prova che però non è servita a portare punti alla sua causa. La squadra di Juric, come già accaduto contro la Roma, ha pagato a caro prezzo alcune incertezze difensive e l'ingenuità di Dawidowicz, cacciato per fallo evitabile a centrocampo.I gialloblu, soprattutto nella prima frazione, hanno procurato grandi grattacapi alla formazione di Gasperini, che solo grazie ad una magia di Malinovskiy, è riuscita ad agguantare il pari prima della fine della prima frazione. 
I gialloblu avranno la possibilità di rifarsi domenica prossima, quando sfideranno il Torino alle 12.30 al Bentegodi. 

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