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Antica Bottega del Vino di Verona premiata dalla rivista americana più prestigiosa

Solo sei i ristoranti in tutta Italia a meritare la massima onorificenza

Un altro anno di successi per l’Antica Bottega del Vino, lo storico locale veronese mecca degli appassionati di vino provenienti da tutto il mondo, che ha ricevuto per la diciannovesima volta consecutiva il “Grand Award” di Wine Spectator per la carta dei vini. Il “Grand Award”, conferito dalla rivista di settore americana, rappresenta infatti uno dei riconoscimenti internazionali più ambiti, tanto che quest’anno solo sei i ristoranti in tutta Italia a meritare la massima onorificenza.

L’Antica Bottega del Vino in Via Scudo di Francia, nel cuore del centro storico di Verona affonda le sue radici nel 1500 durante la Repubblica di Venezia. Tra i più antichi e prestigiosi locali storici italiani, mantiene inalterato l’affascinante stile ottocentesco, caldo e caratteristico che vediamo ancora oggi. Dalla sua cucina escono i piatti più tipici della tradizione culinaria veronese, il Risotto all’Amarone; le Lasagnette coi fegatini; i Tortellini di Valeggio con brodo di cappone, il Brasato all'Amarone, il Tiramisù. Ma la Bottega è anche e sopratutto Vino: nella sua carta sono presenti migliaia di etichette, che rappresentano il meglio della produzione veronese, italiana e mondiale. 

«È sempre una grande emozione ricevere questo premio dalla più autorevole rivista enologica del mondo. Con quest’anno sono diciannove consecutivi i Grand Awards ricevuti! Siamo davvero grati a Wine Spectator per la grande considerazione e a Famiglie Storiche per la fiducia. Questo significa mantenere alta l’asticella della qualità, guardare avanti con costante impegno per arrivare a meritare anche il 20^ Grand Award consecutivo» commenta Luca Nicolis, direttore dell’Antica Bottega del Vino.

Fin dal 1996 la rivista Wine Spectator riserva una particolare attenzione alla carta vini dell’Antica Bottega del Vino, ritenendola una delle più complete e straordinarie del mondo, tanto da premiarla continuativamente dal 2004 con il Grand Award, ovvero il massimo riconoscimento. La carta vini propone infatti circa 4700 etichette e oltre 18 mila bottiglie, alcune davvero storiche, uniche e da collezione. A gennaio 2023 l’Antica Bottega del Vino è stata premiata anche dalla rivista The World of Fine Wines per la migliore carta dei vini regionale del mondo e per i migliori vini dolci del mondo.
 
 Antica Bottega del Vino
L’Antica Bottega del Vino affonda le sue radici nel 1500 durante la Repubblica di Venezia e prende il suo attuale nome nel 1890 con i Fratelli Sterzi, che mantengono l’affascinante stile ottocentesco, caldo e caratteristico che vediamo ancora oggi. Il locale diventa così uno dei punti di riferimento per la scena culturale di fine Ottocento e per gli amanti del vino, accogliendo ai suoi tavoli poeti, musicisti, letterati e artisti come Boccioni, ma anche giornalisti che vi si rifugiavano dopo una giornata in redazione. Nel 1957 il locale venne acquistato dalla famiglia Rizzo-Grigolo e si concentrò soprattutto sull’attività di ristorazione fino al 1987 quando arrivarono sulle scene Severino Barzan, che successivamente portò il modello della Bottega a New York con Giovanni Pascucci suo socio. Nel 2010 le Famiglie Storiche (Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini, Zenato) acquisiscono l'Antica Bottega del Vino, salvaguardando la tradizione enologica del luogo simbolo di Verona. Oggi l’Antica Bottega del Vino continua ad essere un tempio del vino dove viene portata avanti l'eredità dei decenni precedenti, nonché un luogo da vivere, dove godere pienamente della tradizione enogastronomica veronese, veneta e internazionale.

IL PREMIO
I “Grand Award”, segnalati con tre calici, vengono assegnati ai ristoranti che abbiano in carta almeno mille etichette di differenti terroir e produttori, caratterizzate anche da un’ampia gamma di formati e annate diverse. In Italia sono solo sei i locali che hanno ottenuto quest’ultimo riconoscimento: l’Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola all’interno del Rome Cavalieri Waldorf Astoria di Roma, entrambi ristoranti insigniti delle tre Stelle Michelin, il Ristorante Cracco di Milano, Il Poeta Contadino ad Alberobello, La Ciau del Tornavento a Treiso, in provincia di Cuneo, l’Antica Bottega del Vino di Verona. Sebbene i premi riguardino esclusivamente le cantine dei ristoranti, Wine Spectator li assegna tenendo conto anche del servizio di sala e della proposta della cucina che devono rappresentare un’esperienza impeccabile e di alta qualità. i “Grand Award”, segnalati con tre calici, che vengono assegnati ai ristoranti che abbiano in carta almeno mille etichette di differenti terroir e produttori, caratterizzate anche da un’ampia gamma di formati e annate diverse. In Italia sono solo sei i locali che hanno ottenuto quest’ultimo riconoscimento: l’Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola all’interno del Rome Cavalieri Waldorf Astoria di Roma, entrambi ristoranti insigniti delle tre Stelle Michelin, il Ristorante Cracco di Milano, Il Poeta Contadino ad Alberobello, La Ciau del Tornavento a Treiso, in provincia di Cuneo, l’Antica Bottega del Vino di Verona. Sebbene i premi riguardino esclusivamente le cantine dei ristoranti, Wine Spectator li assegna tenendo conto anche del servizio di sala e della proposta della cucina che devono rappresentare un’esperienza impeccabile e di alta qualità.

 i “Grand Award”, segnalati con tre calici, che vengono assegnati ai ristoranti che abbiano in carta almeno mille etichette di differenti terroir e produttori, caratterizzate anche da un’ampia gamma di formati e annate diverse. In Italia sono solo sei i locali che hanno ottenuto quest’ultimo riconoscimento: l’Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola all’interno del Rome Cavalieri Waldorf Astoria di Roma, entrambi ristoranti insigniti delle tre Stelle Michelin, il Ristorante Cracco di Milano, Il Poeta Contadino ad Alberobello, La Ciau del Tornavento a Treiso, in provincia di Cuneo, l’Antica Bottega del Vino di Verona. Sebbene i premi riguardino esclusivamente le cantine dei ristoranti, Wine Spectator li assegna tenendo conto anche del servizio di sala e della proposta della cucina che devono rappresentare un’esperienza impeccabile e di alta qualità.

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