"La gatta sul tetto che scotta" al Teatro Nuovo da martedi 24 a sabato 28 marzo
"La gatta sul tetto che scotta" (1955) valse a Williams il suo secondo premio Pulitzer dopo quello ottenuto nel 1948 per "Un tram che si chiama desiderio" da tutti considerato il suo capolavoro. Famosa nell’immaginario collettivo de "La gatta sul tetto che scotta" la versione cinematografica del 1958 con Elizabeth Taylor e Paul newman. Da ricordare tra le più note opere dell’autore: "Lo zoo di vetro", "La rosa tatuata" (il film omonimo valse l’oscar ad Anna Magnani) e "Improvvisamente l’estate scorsa". Comun denominatore di tutti questi testi è l’esplorazione e la descrizione della decadenza morale di certa società americana attraverso la patologia del sesso, la degradazione individuale e collettiva, la violenza della civiltà.
Sul palcoscenico del Teatro Nuovo arriva martedi 24 la versione che de "La gatta…" dà la Compagnia Gli Ipocriti per la regia di Arturo Cirillo.
La trama
Maggie, donna di umili origini, è sposata con Brick, figlio di un facoltoso proprietario terriero del sud. Il loro è un matrimonio non consumato in cui la donna, profondamente innamorata, si tormenta nel tentativo di accendere la passione nel cuore del marito, un ex sportivo ora alcolizzato che vive morbosamente dominato dal ricordo di un carissimo amico defunto con il quale, si adombra l’idea che abbia avuto un legame omosessuale. Nel tentativo di salvare l’unione e il suo stato sociale, Maggie costruisce un castello di bugie sempre meno sostenibili con cui accattivarsi le simpatie di un suocero misogino e di un cognato cinico e arrivista. Nelle note di regia Arturo Cirillo dice di aver allestito un testo in cui si concentra, in un unico spazio temporale e fisico, l’ossessione di un amore impossibile, in un contesto di opposti sentimenti immersi in una atmosfera di tensione crescente dove tutti mentono preferendo continuare a vivere in situazioni fintamente serene che nascondono verità tremende ma ineluttabili.
Alla sua prima esperienza teatrale Vittoria Puccini ( Maggie) dà prova di una notevole capacità interpretativa, mentre Vinicio Marchioni (Brick) non è da meno nel rendere le sfumature di personaggio ambiguo e tormentato.
"La gatta sul tetto che scotta" al Teatro Nuovo da martedi 24 a sabato 28 alle 20.45 e domenica 29 alle 16.00.
Gianfranco de Muri