Presso Modus è in arrivo "La primavera": poesia e testimonianze al femminile per la Giornata della Memoria
Nuovo appuntamento presso il Teatro Modus di piazza Orti di Spagna per la rassegna teatrale “T-Donna”, l’apprezzato percorso che vuole celebrare la figura della donna e immergersi nell'universo femminile, realizzato con il patrocinio e il contributo del Comune di Verona - Pari opportunità.
Venerdì 25 gennaio alle ore 21:15 va in scena “La primavera” di e con Rosanna Sfragara, che vuole anche rappresentare un’orginale proposta per celebrare la Giornata della Memoria. Lo spettacolo è prodotto da Tam Bottega d’arte in collaborazione con Armilla e viene portato in scena da Rosanna Sfragara, apprezzata attrice veronese per la quale i luoghi più importanti nel suo percorso sono stati Bologna, Parigi e Atene. La figura e l’opera di Charlotte Delbo la interrogano da molti anni e, con la studiosa Elisabetta Ruffini, insieme ad altri artisti, persegue una ricerca tra arte, storia e forme della memoria, a partire dai suoi testi.
Charlotte Delbo, scrittrice e partigiana francese di origine italiana deportata ad Auschwitz, ha vissuto con intensità il suo tempo, il Novecento, e ha cercato le forme per costruirne la consapevolezza nell’immaginario collettivo. È stata scrittrice perché ha considerato il “linguaggio del poeta” il più adatto a dire l’esperienza, capace di darla a vedere colpendo l’interlocutore nel suo intimo. E’ stata resistente perché, figlia di immigrati italiani in Francia, ha condiviso, con il suo grande amore George Dudach, la convinzione che la cultura debba mescolarsi alla vita e la vita emanciparsi attraverso la cultura. E’ stata deportata ad Auschwitz, offesa dalla violenza nazifascista, ha misurato su se stessa la fragilità della cultura ritornando ad essa nel confronto con l’esperienza per liberarne la forza e farne sentire la bellezza.
Dopo alcune anteprime nell’ambito di iniziative europee dedicata all’autrice, presso il Polo Santa Marta - Università di Verona e presso l’Istituto di Cultura italiano di Budapest, lo spettacolo prenderà vita sul palcoscenico del Modus.
La primavera è l’ultimo capitolo di “Nessuno di noi ritornerà”, primo tomo della trilogia Auschwitz et après. Charlotte Delbo lo ha scritto subito, al ritorno dal campo, nel 1946. Finale sorprendente di una altrettanto sorprendente testimonianza: una lunga poesia in cui la memoria diventa spazio e attraverso la trama delle parole affiora l’esperienza solidificata in immagini, sensazioni, colori, ritmo e suono. Il testo fa della poesia un’arma per testimoniare la memoria dei gesti, delle parole dette e della vita vissuta ad Auschwitz.
«Per portare alla conoscenza, per portare alla coscienza. Portare al discorso. Il discorso è la lingua del poeta. La lingua del poeta dà a vedere. So che quando ho voluto dare a vedere Auschwitz, sono stata presa da paura. In che modo dare a vedere qualcosa che sorpassa ogni immaginazione, ogni rappresentazione, ogni descrizione? Ho avuto paura di restare al di qua, di restare al di sotto. E quando ho superato la paura di mettermi a scrivere, è stato il linguaggio della poesia a venirmi del tutto naturalmente. Perché? In che modo? Non so. Le creature del poeta non sono creature di carne: per questo le chiamo spettri. Sono più vere delle creature di carne poiché sono inesauribili. Per questo sono nostri amici, nostri compagni, coloro grazie ai quali siamo legati agli altri esseri umani nella catena degli esseri e nella catena della storia». (C. Delbo)
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