SlowMachine in scena al Teatro Ristori con "Lo Zoo di Vetro"
Quarto appuntamento della Stagione di Prosa del Teatro Ristori di Verona, “Lo Zoo di Vetro” di Tennessee Williams realizzato dalla compagnia SlowMachine, che sarà in scena venerdì 2 Febbraio alle ore 20:30. Lo spettacolo, con la regia di Rajeev Badhan, vede in scena Giuseppina Turra, Elena Strada, Ruggero Franceschini e Diego Facciotti.
“Lo Zoo di Vetro” (The Glass Menagerie), classico della drammaturgia americana di cui la prima fu allestita nel ’44, fu il primo capolavoro del celebre drammaturgo Tennessee Williams che sarà poi portato al successo dall’opera “Un Tram chiamato Desiderio”, è un dramma dalle fortissime connotazioni autobiografiche, che tocca svariati temi, dalla solitudine alla diversità, all’isolamento, dalla frustrazione alla fragilità e all’amore, dallo scontro generazionale alle aspettative mancate e a quelle ancora attese, il tutto all’interno di un nucleo familiare che molto ci rivela dell’autore stesso.
Opera di rara finezza poetica, di simbolica visionarietà e d’innovazione letteraria, Lo Zoo di Vetro presenta, come rinchiusi in un delicato ma allo stesso tempo infrangibile serraglio, cinque “personaggi della memoria”: Tom, simbolico alter ego dell’autore e guida della nostra immaginazione, sua madre Amanda, sua sorella Laura, suo Padre e Jim, un giovanotto in visita, o “quel qualcosa da lungo atteso ma sempre rinviato per il quale viviamo”.
La regia di Rajeev Badhan punta a dare nuova vita a questo classico anche attraverso l’elemento del video, già inserito dall’autore più come suggestione che come reale mezzo tecnico, trasportando lo spettatore all’interno dell’universo soggettivo del ricordo. Come definito dall’autore stesso, Lo Zoo di Vetro è dramma del ricordo, e il ricordo è selettivo, vive nella sua soggettività, è liquido e trasparente, dai contorni poco definiti e fragile come il vetro. Il ricordo rapisce gli occhi, ha una sua realtà, un suo pensiero.
Il progetto, di natura interdisciplinare, vede la commistione della pratica teatrale, di quella video, oltre all’incursione di elementi di animazione video a cura dell’artista Emanuele Kabu.
“Questo spettacolo - raccontano Rajeev Badhan ed Elena Strada di SlowMachine - ha condensato in sé le progettualità presentate da noi quattro anni fa all’interno del Progetto “Fare un Luogo” per il bando di Residenza Teatrale presso il Teatro Comunale di Belluno, dove fondamentale si poneva la volontà della compagnia non solo di sviluppare e innovare la programmazione cittadina, attraverso la nascita e via via il successo della Stagione Teatrale “Belluno Miraggi”, ma anche lo sviluppo di un polo di produzione teatrale e artistico nel capoluogo dolomitico”. Nel 2017 infatti la giovane compagnia ha prodotto due spettacoli, “Lo Zoo di Vetro” e “HOME”, spettacolo sul tema delle migrazioni, nato da un progetto vincitore del bando MigrArti 2017 del MiBACT e del bando Anci RiGenerAzioni Creative che vede in scena 11 performer provenienti da tutto il mondo.