Quartetto Grigolts in concerto al Teatro Ristori di Verona
Secondo appuntamento al Teatro Ristori della rassegna Concertistica, martedì 23 novembre alle ore 20 con una speciale composizione artistica multietnica ma fortemente accumunata dalla passione per gli strumenti ad arco. Il Quartetto Grigolts porterà infatti sul palco del Teatro Ristori un programma con musiche di Mozart, Shostakovich e Dvorak dedicato alla forma musicale perfetta, punto d’arrivo per tutti i grandi compositori.
Il Quartetto in do maggiore K. 465 chiude il celebre gruppo di sei che Mozart dedicò a Haydn, che così si rivolse al padre Leopold, dopo avere ascoltato i tre ultimi Quartetti: «suo figlio è il più grande compositore ch'io conosca di persona e di fama - ha gusto e soprattutto la più grande scienza della composizione». Tante furono invece le perplessità e lo scandalo che il suo Adagio introduttivo suscitò dall'uscita alle stampe e ancora a lungo nell'Ottocento persino presso i più fanatici mozartiani, guadagnando all'intero Quartetto il denominativo di «Quartetto delle dissonanze».
«Nei quartetti sono racchiuse le mie testimonianze più intime»: così disse Sostakovic nel corso di una intervista ad un giornalista del "Times" nel luglio del 1972, aggiungendo come preferisse a volte dedicarsi a questa forma musicale proprio per scavare meglio, in profondità, nella linea espressiva. In effetti nei quindici quartetti, lo stesso numero delle sinfonie, il compositore non si concede ad effetti appariscenti ed estroversi e percorre una strada per così dire più classicheggiante e tutta rivolta alla cura del peso di ogni suono. Dmitrij Cyganov, primo violino del Quartetto Beethoven, ha fatto questa descrizione del metodo seguito da Sostakovic quando provava con quel complesso una nuova partitura: «Egli prima ci suonava il suo nuovo lavoro al pianoforte, poi ci dava le parti, pregandoci di non provare insieme senza di lui. Aveva bisogno delle prove, non tanto per verificare la sua nuova opera oppure per correggere e cambiare alcuni dettagli, quanto per verificare dal vivo la sua idea del suono di quella determinata musica e farla comprendere bene agli esecutori».
Anche nella musica da camera e in special modo nei Quartetti (ne scrisse quattordici) Dvorak riflette quella sua specificità musicale fatta di schiettezza e di cordialità di sentimenti, nell'ambito di una forma classicheggiante che si richiama agli esempi di Schubert, di Schumann e di Brahms, quest'ultimo in rapporti di sincera amicizia e di stima profonda con il compositore boemo.
Il Quartetto Gringolts è il punto d’incontro di quattro personalità artistiche provenienti da ambiti culturali ed esperienze professionali diverse ma legati da una comune, forte passione per il quartetto d’archi: Ilya Gringolts, russo, primo premio al Concorso Paganini di Genova, Anahit Kurtikyan, di nazionalità armena, prima parte nell’Orchestra dell’Opera di Zurigo, Silvia Simionescu, proveniente dalla Romania, primo premio ai Concorsi di Brescia e Osaka ed infine il tedesco Claudius Hermann, primo violoncello dell’Opera di Zurigo.
Nel corso degli anni, il Quartetto è stato ospite di importanti Istituzioni musicali europee quali il Festival di Lucerna, l’Oleg Kagan Musikfest di Kreuth, la Filarmonica di San Pietroburgo, la Società dei Concerti di Milano, il Menhuin Festival di Gstaadt e il Festival di Salisburgo. Il Gringotls Quartet ha collaborato con Jorg Widman, Leon Fleischer, David Geringas, Eduard Brunner. Il loro debutto discografico per Onyx nel 2011 con i 3 quartetti di Schumann, assieme al pianista Peter Laul, è stato accolto da eccellenti giudizi della critica discografica e scelto come miglior incisione dalla “Diskotek im Zwei” su Radio DSR. La loro registrazione in prima mondiale del quintetto di Walter Braunfels per due violoncelli, con David Geringas, è stata premiata con il Supersonic Award dal Magazin Pizzicato e con l’ECHO Classic 2013, il più ambito riconoscimento della critica discografica tedesca.
Nella primavera ‘14 sono stati pubblicati i 3 quartetti di Brahms assieme al quintetto con il pianista Peter Laul, realizzati da Orchid Classics. Nel giugno 2016 al Quartetto è stato assegnato il Diapason d’Or per l’incisione dei due quintetti con due violoncelli di Taneyev e Glazuonv, con la partecipazione del violoncellista Christian Poltéra. I membri del Gringolts Quartet suonano preziosi strumenti italiani: Ilya Gringolts uno Stradivari del 1718, Anahit Kurtikyan un Camillo Camilli del 1733, Silvia Simionescu una viola di Jacobus Januarius del 1660 e Claudius Hermann uno straordinario violoncello Maggini del 1600, appartenuto in passato al Principe Galitsin, intimo amico di Beethoven, che per primo eseguì gli ultimi quartetti del grande compositore tedesco su questo strumento.
Informazioni e contatti
Per maggiori informazioni sulla stagione 2021/2022 del Teatro Ristori e per gli orari di biglietteria: www.teatroristori.org
In ottemperanza al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana del 23 luglio 2021, dal 6 agosto 2021 l’accesso in Teatro avviene su esibizione di Certificazione verde Covid-19 - Green Pass (fatta eccezione per i minori 12 anni).