La mostra di Roberto Pugliese "La finta semplice" dal 15 ottobre al 6 novembre 2016
Roberto Pugliese La finta semplice Chiesa di S. Francesco al Corso Museo degli Affreschi 'G.B. Cavalcaselle' alla Tomba di Giulietta via Luigi da Porto 5 ? 37121 Verona
In occasione della dodicesima edizione di ArtVerona, ASLC progetti per l’arte presenta, nella suggestiva cornice della chiesa di San Francesco al Corso – Museo degli Affreschi, l’installazione site specific del sound artist Roberto Pugliese, curata da Valerio Dehò. L’intervento realizzato in collaborazione con i Musei d’Arte e Monumenti del Comune di Verona, diretti da Margherita Bolla, Veronafiere e Studio la Città, si inserisce tra i collateral che ogni anno la fiera promuove in città in concomitanza con la manifestazione. Il tema di quest’anno sarà legato alla vita e alle opere di Wolfgang Amadeus Mozart. Ispirandosi all’aspetto più innovatore della poetica mozartiana, Roberto Pugliese celebra con questo progetto il Mozart contemporaneo, quando da straordinario innovatore quale era, spesso risultò incompreso nel proprio tempo.
Nelle installazioni pensate per gli spazi della chiesa di San Francesco al Corso, il suo intento è quello di creare un dialogo tra musica ed arti visive utilizzando strumenti dell’immaginario classico, ri?contestualizzandoli in chiave installativa. Le sonorità contemporanee di Pugliese riecheggeranno da due diverse installazioni, poste in ambienti distinti all’interno del rinnovato e ampliato complesso museale 'G.B. Cavalcaselle': la prima, Unità Minime di Sensibilità, diffonderà composizioni di musica elettronica da una cascata di speaker audio all’interno del chiostro dell’ex convento francescano mentre, nella seconda, strumenti musicali dell’immaginario classico, saranno distribuiti a varie altezze e posizioni nella Chiesa di San Francesco al Corso, creando una sorta di “orchestra” virtuale. Lo spettatore si troverà così immerso in un’esperienza multisensoriale
Quest’ultima installazione, intitolata La finta semplice, K51, richiama un’opera giocosa di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Marco Coltellini che a sua volta lo aveva adattato da un testo per musica di Goldoni. Esso contiene in sé tutta l’ambiguità di un’opera che nella sua apparente semplicità cela un lavoro concettuale ben più complesso: l’installazione si compone di strumenti a corda sospesi con cavi d’acciaio (contrabassi, violoncelli, viole e violini), collegati ad un sistema di riproduzione multicanale che consente a questa “orchestra” virtuale di riprodurre una partitura composta ad hoc dall’artista stesso.
Come ben spiega il curatore della mostra, Valerio Dehò, nel testo scritto del progetto, […] l’installazione di Pugliese nella Chiesa di San Francesco al Corso prosegue il discorso dell’artista sulla “musica da vedere” e sul rapporto tra l’immaginario visivo e quello sonoro, sulle derive e confluenze che ormai caratterizzano il mondo contemporaneo. Partendo da un organico “classico”, Roberto Pugliese vuole farsi testimone della contemporaneità nella consapevolezza, tutta mozartiana, che solo le opere innovative hanno in sé la forza di affascinare ed emozionare autore e pubblico in modo da resistere nel tempo. Così l’artista descrive l’idea che sta alla base del suo lavoro: […] Sebbene nel secolo scorso il linguaggio musicale si sia arricchito della dissonanza e di un interesse al timbro mediato da nuove possibilità strumentali e dall’utilizzo del mezzo elettronico, oggi come allora il pubblico ha difficoltà ad accogliere il “nuovo”.
Ma è solo grazie a compositori innovatori come Mozart che oggi esiste un’idea comune di musica. Il dovere del compositore odierno è quello di guardare altrove utilizzando i mezzi a sua disposizione e di allargare le prospettive dell’ascolto anche se queste vanno oltre l’accettazione comune. La concezione di musica e delle arti tutte è mutata e sempre più frequenti sono i fenomeni legati alla loro commistione che ha aperto la strada verso la plurimedialità. Pugliese, di recente vincitore del secondo prestigioso premio della “Fondazione VAF” affronta con le sue opere tematiche che vanno dalla musica all’arte elettronica; dall’eco art all’etica della natura. I suoi lavori, composti nella maggior parte dei casi da apparecchiature elettroniche ed elettriche, impianti sonori ma anche elementi naturali, contengono innegabilmente in sé una forte componente umana ed organica. Installazioni nelle quali è centrale l’interazione tra l’analisi dei fenomeni naturali, la loro rilevazione diretta e la traduzione mediante computer e che proprio per questo molto spesso assomigliano più a esperienze multisensoriali in continua e costante evoluzione, nelle quali la variabile dell’ignoto ha ampi margini di rappresentazione.
Dal 15 ottobre al 6 novembre 2016
Inaugurazione su invito: venerdì 14 ottobre, ore 19.30
Roberto Pugliese è nato a Napoli nel 1982, vive e lavora attualmente a Gavi (AL). Conseguita la laurea in Musica Elettronica presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli sotto la guida del Maestro Agostino di Scipio, divide il suo tempo tra l´insegnamento presso lo stesso Conservatorio (Sistemi Musicali Digitali e Laboratorio di Elettroacustica ed Informatica), l'attività musicale e la produzione di installazioni sonore. La sua ricerca trae energia principalmente da due correnti artistiche, quella della Sound Art e quella dell’Arte Cinetica e Programmata. Servendosi dell’utilizzo di apparecchiature meccaniche pilotate da software che interagiscono tra di loro, con l’ambiente che le circonda e con il fruitore, intende esaminare nuovi punti di ricerca su fenomeni legati al suono, sull’analisi dei processi che la psiche umana utilizza per differenziare strutture di origine naturale da quelle artificiali (sia acustiche che visive), sul rapporto tra uomo e tecnologia e sul rapporto tra arte e tecnologia, senza mai perdere di vista l’aspetto visivo. Il suono diventa quindi sia oggetto di ricerca, sia mezzo di espressione acustica e visiva, energia vitale che anima l’inanimato, guida per analizzare e stimolare la psiche e la percezione umana.
Tra le sue mostre più importanti sono da citare: Concerto per Natura Morta al MUSE di Trento (2014); Emergenze acustiche, Tenuta dello Scompiglio, Vorno, Capannori, Lucca (2013); Gervasuti Mix, omaggio a Cage, Gervasuti Foundation, Venezia (2012); Noise, Ex Magazzini di San Cassian, Venezia – Evento collaterale alla 55° Biennale d'Arte, Venezia (2013), Aritmetiche architetture sonore, Studio la Città, Verona (2012). Di recente gli è stato conferito il secondo premio Fondazione VAF presso il MACRO Testaccio di Roma e una menzione d’onore per sound art e musica nell’importante manifestazione Ars Electronica di Linz. Le sue opere sono presenti nelle collezioni in Italia e all’estero tra cui lo ZKM Museum di Karlsruhe e l’Ente Fiera di Bologna.
Valerio Dehò è nato a Taranto nel 1955, si è laureato a Bologna in Filosofia del linguaggio nel 1979 e ha studiato con Luciano Anceschi e Umberto Eco. Diventato giornalista pubblicista, dal 1988, ha lavorato a Milano presso la casa editrice Electa. Attualmente è docente di Estetica presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 1997 al 1999 è stato Direttore del progetto "Novecento" per il Comune di Reggio Emilia. Dal 2001 al 2015 è stato direttore artistico di Kunst Merano Arte. Nel 2005 è stato nominato commissario della XVI Quadriennale Nazionale di Roma.
Il Museo degli affreschi ‘Giovanni Battista Cavalcaselle’ sorge sull’area di un complesso conventuale le cui origini risalgono al XIII secolo. La primitiva chiesa di San Francesco al Corso fu eretta infatti nel 1230, e insieme all’annesso convento ospitava una comunità di francescani conventuali. Quando i frati si trasferirono nella più prestigiosa sede di San Fermo maggiore, nel 1257, qui subentrarono le religiose del monastero di Santa Maria di Zevio. Nel 1366 le poche monache rimaste accolsero la regola benedettina, ma nel 1447 il convento ormai in abbandono venne soppresso e unito a quello di Santo Spirito. Occorre attendere un secolo prima che rifiorisca tra queste mura una vita comunitaria. Nel 1548 il complesso fu destinato ad ospitare le convertite e le zitelle che il vicino monastero della Santissima Trinità non poteva più accogliere. Queste donne (ex prostitute, malmaritate, mogli abbandonate, ragazze senza dote) furono perciò chiamate Franceschine. Nel 1624 un fulmine colpì la polveriera nella vicina Torre della Paglia, lungo le antiche mura comunali. La terribile esplosione che ne seguì distrusse o danneggiò gravemente molti edifici circostanti; la chiesa e una parte del convento di San Francesco furono ricostruiti dalle fondamenta nelle forme che ancor oggi conservano. Questa storia secolare si interrompe all’inizio dell’Ottocento, quando, in seguito ai decreti napoleonici del Regno d’Italia, molti monasteri vennero soppressi e incamerati dal demanio. Anche il complesso delle Franceschine condivise questa sorte e fu destinato in parte ad usi militari, in parte ad accogliere istituzioni assistenziali. Il successivo abbandono e i danni causati dai bombardamenti della seconda guerra mondiale ne misero in pericolo la stessa sopravvivenza. Fortunatamente negli anni sessanta una maggiore consapevolezza nella tutela del patrimonio culturale portò al restauro della chiesa e del convento e alla decisione di destinarli a sede museale. Nel 1973 vi venne inaugurato il museo intitolato a Giovanni Battista Cavalcaselle, ampliato e riallestito nel 2015.
Per informazioni sulla mostra: ASLC progetti per l’arte Lungadige Galtarossa 21 – 37133 Verona, cell. 349 9107777, tel. + 39 045 597549 – info@aslcverona.it – www.aslcverona.it
Informazioni: Chiesa di S. Francesco al Corso presso Museo degli Affreschi 'G.B. Cavalcaselle' alla Tomba di Giulietta via Luigi da Porto 5 ? 37121 Verona tel. + 39 045 8000361 fax + 39 045 8010729 museodegliaffreschi.comune.verona.it
Orari d’apertura: aperto il lunedì dalle 13.30 alle 19.30, da martedì a domenica dalle 8.30 alle 19.30.
Chiusura biglietteria, ore 18.45. Sabato 15 ottobre, in occasione della 12° edizione della Giornata del Contemporaneo indetta da AMACI, l’ingresso al Museo sarà gratuito. Sarà inoltre presente l’artista dalle ore 10.00 alle ore 12.00.
Visite guidate gratuite su prenotazione: domenica 23 ottobre 2016, ore 17 domenica 6 novembre, ore 17 Per informazioni e prenotazioni: Segreteria didattica del Comune di Verona ? Coop. Le Macchine Celibi ? dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16 tel. +39 045 8036353 ? fax +39 045 597140 segreteriadidattica@comune.verona.it
Ingresso biglietto intero: € 4,50 biglietto ridotto gruppi (sup. 15 unità), agevolazioni, anziani sup. 60: € 3,00 biglietto ridotto scuole (dalle primarie alle secondarie di secondo grado) ragazzi (8?14 anni, solo accompagnati): € 1,00 biglietto cumulativo musei Tomba/Casa di Giulietta intero: € 7,00 biglietto cumulativo musei Tomba/Casa di Giulietta ridotto: € 5,00 ingresso gratuito: anziani con età superiore a 65 anni residenti nel Comune di Verona portatori di handicap e loro accompagnatori con VeronaCard I possessori di biglietto ArtVerona godranno di ingresso ridotto (euro 3,00) per tutta la durata della mostra (15 ottobre – 6 novembre 2016).