Presso la Galleria d'Arte La Meridiana la mostra "Racconti (ri-vestizione)"
Sabato 11 maggio, alle ore 18.00, si terrà il vernissage della mostra personale di pittura di Marzia Sacchiero dal titolo: “Racconti (RI-vestizione)”, presso La Galleria d'Arte La Meridiana a Verona.
«Il titolo di questa esposizione "Racconti (RI-vestizione)" è quanto mai emblematico. L'artista Marzia Sacchiero nelle sue opere vuole infatti “raccontare” quelli che sono stralci di vita ed esperienze vissute. Protagoniste delle sue opere sono le figure umane che, assorte nei propri pensieri, si stagliano, però, su uno sfondo paesaggistico naturale. L'essere umano è, quindi, parte integrante della natura.
La pittrice, pur restando fedele alla rappresentazione della realtà, da cui trae ispirazione, filtra sempre attraverso il proprio sentire gli scorci naturalistici e i soggetti che ritrae.
In “Giovani eroi” le ampie volute delle pennellate a ricciolo confondono quasi le nubi del cielo con il mare impetuoso, mentre due naufraghi, sulla riva della spiaggia, si sostengono vicendevolmente. La traversata del mare simboleggia le avversità della vita che ognuno è costretto a superare, per non soccombere, venendo assorbito dagli abissi della propria interiorità frammentata.
Un'opera imponente è il dittico “Il bosco della buona sorte”, non solo per le dimensioni, ma soprattutto per la narrazione figurativa che si snoda in due dipinti complementari: in uno, si trova raffigurato un giocoliere che maneggia delle sfere, come se rappresentasse il destino che gioca con le varie possibilità che ha da offrire all'essere umano; nel secondo dipinto, si trova una donna che giace sull'erba e ai suoi piedi rotolano varie sfere, ognuna delle quali è un'occasione da cogliere.
Un'altra sezione del suo lavoro riguarda la cosiddetta RI-vestizione. Con il termine vestizione si intende oltre all'opera del vestire, anche una cerimonia solenne, un rito iniziatico. L'intuizione creativa dell'artista consiste, infatti, nel “dar vita” ai camici che indossa durante la pittura, disponendoli su di un supporto, affinché divengano essi stessi delle opere autonome, testimoni del processo creativo. Marzia è solita passare i propri pennelli sulla stoffa che le cinge il grembo. Quel camice, che lei utilizza per non sporcarsi gli abiti, è parte sostanziale della nascita di un nuovo dipinto, quindi sancisce il rito con cui inizia una nuova creazione artistica ex nihilo».
(Sara Rassech)