"Inferno da Camera", nuovo omaggio a Dante dal Teatro Ristori di Verona
Secondo appuntamento per il mese di marzo con la rassegna Teatro Ristori Digital dcomenica 21 marzo alle ore 17 uno speciale omaggio a Dante, per celebrare i 700 anni dalla morte del Sommo poeta, con lo spettacolo Inferno da Camera del musicattore® Luigi Maio con Andrea Dindo, pianoforte, Antonio Aiello, violino e Leonardo Sapere, violoncello.
Inferno da Camera: opera teatral-musicale per voce e trio (violino, fagotto e pianoforte), in cui la poesia della prima Cantica s’innesta alle melodie di Liszt, Paganini, Puccini e dello stesso Maio, ispirate ai Canti dell’Inferno. Opera «antologica», in cui la melodia interagisce con le Terzine dantesche, a mo’ di mappatura musicale dell’Inferno dantesco (o di mappatura dantesca della musica Classica). Opera premiata dal CISI (Centro Internazionale di Studi Italiani), che ha visto Maio ospite dell’Ambasciata italiana a Londra quale più originale interprete di Dante. “Inferno da Camera” ha ricevuto l’elogio di «primo Dante in “3D”» dal professore Francesco Mosetti Casaretto dell’Università di Torino, il quale dichiara che: «è la prima volta che mi capita di assistere a uno spettacolo in cui non ci si limita a leggere la Commedia, ma la si recita come una partitura drammatica: ciò significa che a ciascun personaggio viene data una singola espressività, ogni personaggio viene rilevato per così dire in “3D” perché intagliato e definito “a tutto tondo”; scontornato espressivamente dalla parte narrativa del testo, emerge quindi come voce singola e, dunque, come persona individuale e come anima».
Verona come terza città dantesca, è uno scenario privilegiato per questo progetto e il filo rosso che la unisce in quest’occasione a Genova, città natale del musicattore®, appare quanto mai azzeccato. Come suggerisce Luigi Maio: «Verona può considerarsi a pieno titolo “la Scala del Paradiso” (Cangrande della Scala fu dedicatario della terza Cantica), mentre Genova potrebbe definirsi “Superba gloria dell’Inferno dantesco”: il genovese Branca D’Oria fu collocato da Dante - ancora vivo! - nel più profondo dei cerchi infernali, per vendicarsi della cattiva accoglienza riservatagli dal nobile genovese (opposta alla generosa ospitalità di Cangrande)».
Informazioni e contatti
Maggiori informazioni sulla rassegna Teatro Ristori Digital sono disponibili sul sito www.teatroristori.org.
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