L'autunno gourmet di Villa Amistà cena "a quattro mani": chef Mattia Bianchi con Rocco De Santis
Continuano gli appuntamenti gourmet al Ristorante Amistà, il ristorante stellato del Byblos Art Hotel Villa Amistà. Dopo la serata speciale dedicata al Tartufo bianco d’Alba, tornano le cene “a quattro mani”, gli appuntamenti pensati da Mattia Bianchi, Chef dell’Amistà, per interpretare gli straordinari ingredienti che la stagione autunnale sa offrire e confrontarsi con alcuni dei più importanti cuochi del panorama italiano. Dopo il successo della cena “a quattro mani” con lo chef Enrico Bartolini, domenica 14 novembre sarà la volta di Rocco De Santis del Ristorante Santa Elisabetta di Firenze, due stelle Michelin. La cucina di De Santis è caratterizzata dal forte legame con la sua terra d’origine, la Campania, che diventa punto di partenza per la creazione di una proposta innovativa e dal gusto moderno.
Ultimo appuntamento venerdì 3 dicembre insieme a Pasquale Palamaro del Ristorante Indaco, una stella Michelin, che porterà in Valpolicella i sapori mediterranei. La sua cucina, infatti, prende ispirazione e rende omaggio ai delicati equilibri del mare, creando un romantico racconto che nasce dall’armonico dialogo fra uomo e natura; le acque sono quelle del Mar Tirreno che circonda l’Isola d’Ischia, terra d’origine dello chef. Tre serate all’insegna dell’alta cucina che trasformeranno la spettacolare location del Byblos Art Hotel Villa Amistà in un vero e proprio “teatro del gusto” per stupire occhi e palato.
«Sono orgoglioso di ospitare al Byblos chef di questo calibro – commenta Luigi Leardini, Generale Manager dell’hotel – e di offrire ai nostri ospiti l’opportunità di scoprire nuovi sapori. Il percorso di Mattia Bianchi, che conduce egregiamente il nostro ristorante Amistà, si è consolidato attraverso diverse esperienze, in Italia e all’estero, ed è per questo che Mattia è sempre alla ricerca di nuove ispirazioni e terreni di confronto. Da qui nasce il desiderio di mettersi in gioco in queste cene a quattro mani, perché la cucina è prima di tutto condivisione e scoperta».