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Non solo vino, a Veronafiere anche Sol ed Xcellent Beers

Si concluderanno insieme al Vinitaly, gli altri due eventi dedicati all'olio di oliva e alla birra artigianale. E nel giorno di apertura di Sol, ufficializzato l'ingresso di Verona nell'associazione delle Città dell'Olio

In concomitanza con Vinitaly, Veronafiere ha acceso ieri, 15 aprile, i riflettori su altri eventi fieristici sulle eccellenze della tavola. Sono state inaugurate la 28esima edizione di Sol, l'esposizione dedicata agli oli di oliva, e la rassegna Xcellent Beers dedicata al comparto della birra artigianale.

Nella prima giornata di Sol, si è discusso di cambiamenti climatici, concorrenza internazionale e competizione sui prezzi e sulla necessità di migliorare la visibilità e la riconoscibilità dell'olio di oliva sui diversi mercati. Tutte sfide per il settore olivicolo oleario che sono state evidenziate da María Juárez, responsabile dell’Unità Economia e Promozione del Consiglio Oleicolo Internazionale (Coi).
Juárez ha fatto un bilancio del 2023 caratterizzato da un sensibile calo di produzione e un conseguente marcato rimbalzo dei prezzi e «con la previsione anche per la campagna in corso di un taglio delle produzioni del 6%, provocata dalla concomitanza di più fattori: periodi di fioritura asincroni, raccolte precoci per l’avvento di alcune patologie come la Xylella fastidiosa e fasi di siccità».
I temi sono stati affrontati al convegno inaugurale «La nuova geografia dell’olio mondiale, tra produzione e consumo», nel corso del quale è stata anche annunciata la partnership tra Veronafiere e la Fundacion de Olivar, un osservatorio internazionale per il monitoraggio delle produzioni e dei prezzi dell’olio e che costituisce un punto di riferimento per il settore. «Questa partnership fra Italia e Spagna - ha dichiarato Raul Barbieri, direttore commerciale di Veronafiere - non solo rafforzerà i legami tra due nazioni che sono da sempre al cuore dell’industria olivicola, ma aprirà nuove opportunità di crescita e sviluppo su scala internazionale. Sempre più Sol rappresenta un’opportunità straordinaria per condividere conoscenze, esperienze e idee innovative che ci permetteranno di affrontare con successo le sfide future e di prosperare come settore. E Veronafiere si sta impegnando per dare nuove progettualità a questa manifestazione».

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Dopo un ventennio di continua crescita, con la produzione mondiale di oli di oliva passata da 1,8 milioni di tonnellate nel 1992/93 fino alle 3,4 milioni di tonnellate della campagna olearia 2010/2011, secondo i dati del Coi diffusi ieri, le oscillazioni produttive sono diventate la norma con cinque campagne olearie negli ultimi dieci anni a 2,4-2,5 milioni di tonnellate e altrettante abbondantemente sopra le 3 milioni di tonnellate. Più lineare, invece il trend dei consumi, raddoppiati in trent’anni e passati da 1,6 milioni di tonnellate a 3 milioni di tonnellate nel mondo.
L’incertezza economica globale ha un impatto anche sull’industria olivicola, «in particolare per quanto riguarda la necessità di investire in tecnologie e pratiche sostenibili e la necessità di anticipare possibili aumenti dei prezzi degli input agricoli, il tutto in un contesto di crescente concorrenza di mercato in cui altri Paesi non tipicamente produttori come il Sudamerica, l’Australia stanno espandendo la loro produzione di olio d’oliva», ha precisato María Juárez.
L’Italia può guardare con ottimismo allo scenario futuro, anche perché, ha sostenuto Rossella Cernuto, senior analytics executive di NielsenIQ, «l’olio extravergine di oliva nazionale è irrinunciabile sulle tavole degli italiani». Così, se sono in diminuzione i consumi della categoria extravergine di oliva, l’extravergine nazionale cresce del 4%, tanto che ormai metà degli scaffali dei supermercati che sono dedicati proprio all’olio 100% italiano. Un trend iniziato nel 2016 e che ancora prosegue. «Sarà fondamentale parlare ai giovani - ha proseguito Cernuto di NielsenIQ - I consumi di olio extravergine di oliva, infatti, nelle famiglie delle fasce fino a 44 anni diminuiscono, e i produttori dovrebbero lavorare per conquistare le fasce più giovani, facendo leva anche sulla micro-territorialità con attività mirate sul territorio e per target di consumatori».

E al termine del convegno inaugurale della 28esima edizione di Sol, il presidente dell’associazione nazionale delle Città dell’Olio, Michele Sonnessa, ha accolto il Comune di Verona fra gli associati, consegnando la bandiera al sindaco di Verona, Damiano Tommasi.

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Sempre ieri, nell’area C del quartiere fieristico, è partito eXcellent Beers per coinvolgere produttori e buyer di birre artigianali in momenti di approfondimento e degustazioni. Un segmento, quello della birra artigianale, ad alto tasso di professionalità che, come ha spiegato Mauro Pellegrini, presidente dell’Unione Degustatori Birre, «ha in sé un’elevata propensione alla sperimentazione, alla diversificazione e all’innovazione, rivolta a un target di appassionati giovani, nella fascia di età tra i 21 e i 35 anni, ma anche oltre».

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Birra artigianale significa anche turismo brassicolo, un fenomeno in crescita e che coinvolge un mondo di viaggiatori curiosi, appassionati che, come riporta la Camera di Commercio dell’Umbria, esplorano nuove mete e nuove terre per scoprire luoghi di tradizione, birrifici, conoscere le tradizioni locali e degustare i prodotti tipici del territorio. La conferma arriva anche dal Rapporto 2023 sul Turismo enogastronomico italiano, negli ultimi tre anni quasi un viaggiatore su cinque ha visitato un birrificio o ha partecipato a un evento legato alla birra. In particolare, il 21% dei turisti di sesso maschile ha visitato uno stabilimento di produzione di birra (il 17% tra la popolazione femminile). Inoltre, il 66% dei maschi e il 63% delle donne vorrebbe acquistare le birre dell’azienda a prezzi interessanti, anche all’interno della struttura stessa.

Le sfide future per i birrifici artigianali spaziano dall’ospitalità alla degustazione, fino alla "beer experience", con la possibilità di affiancare un mastro birraio per la produzione artigianale, per imparare a raccogliere piante e frutti selvatici per produrre birre, ma anche corsi per imparare ad assaggiare le birre artigianali e apprezzarne gli abbinamenti.

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