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Lunedì, 29 Aprile 2024

Quattordicesima spacciata per "Aumento pensioni basse", sindacati furiosi: «Basta prese in giro!»

Spi Cgil del Veneto e Verona hanno commentato duramente l'errore sull'ultimo cedolino: «Si continua a fare solo propaganda che non corrisponde alla realtà e i pensionati lo stanno toccando con mano»

Il Governo torna nel mirno della Spi Cgil del Veneto e Verona. I sindacati infatti spiegano che dalla verifica effettuata su alcuni cedolini delle pensioni del mese di luglio emerge che l’erogazione della quattordicesima mensilità, che viene ricordato essere «un’importante conquista sindacale risalente ormai al 2007 e ulteriormente allargata nel 2016»,  viene indicata sotto la voce “Aumento pensioni basse 2023”, facendo così passare il messaggio secondo cui dietro quelle somme ci sia una decisione del governo in favore delle pensionate e dei pensionati italiani e che possa trattarsi di un aumento che verrà garantito mensilmente.

«Tutto questo sta avvenendo anche per le pensionate e i pensionati del Veneto - commenta Elena Di Gregorio (intervistata nel video), segretaria generale Spi Cgil Veneto - che stanno chiamando le nostre sedi allarmati perché non vedono più la quattordicesima nel proprio cedolino e chiedono spiegazioni sulle nuove voci. Attendiamo chiarimenti dall’Inps ma è evidente che siamo di fronte a un tentativo di mescolare le carte per coprire l’immobilità del Governo di fronte alla mancata riforma delle pensioni e al sostegno di cui hanno bisogno i pensionati.
Ricordiamo che in Veneto un pensionato su quattro percepisce una pensione fino ai mille euro lordi. Anche il tanto sbandierato aumento delle pensioni minime in realtà è un bonus transitorio calcolato in percentuale sulla pensione e corrisponde nella maggior parte dei casi a pochi euro.
Si continua a fare solo propaganda che non corrisponde alla realtà e i pensionati lo stanno toccando con mano. Ci vuole rispetto, basta con le prese in giro!».

Anche Adriano Filice, segretario generale Spi Cgil Verona, è intervenuto sulla questione, ribandendo la necessità di agire concretamente in favore dei pensionati: ««La bufala della quattordicesima mensilità spacciata per “aumento delle pensioni basse” dimostra quanto le pensioni siano terreno di propaganda politica piuttosto che di riforma e redistribuzione sociale. L’Inps si è affrettata a smentire e a correggere il tiro sostenendo che “la dicitura ‘aumento pensioni basse 2023’ erroneamente riportata sul cedolino per una ridotta platea di pensionati, è stata cambiata al fine di semplificare la lettura dei diversi importi specifici”. Ma ormai la frittata era fatta, gettando nel disorientamento molti pensionati che non riuscivano a capire che cosa avessero tra le mani.
La voglia di mettere la propria firma politica accanto ad un aumento, peraltro miserrimo e temporaneo, delle pensioni minime, prevale sul buon senso che vorrebbe invece che fosse aperto un confronto su come milioni di pensionate e pensionati possano riuscire a tirare avanti con assegni inferiori ai mille euro mensili. In questa condizione si stima ci possano essere oltre centomila anziani veronesi, in stragrande maggioranza donne, che con queste poche risorse devono far fronte al carovita che colpisce ancora in maniera pensante anche i beni alimentari».

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