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Maurizio Martina lancia il vino veronese: “Puntare su internet per spingere l'export”

Il Ministro delle Politiche Agricole è intervenuto al convegno di lunedì organizzato da Confcooperative Verona grazie al sostegno del main sponsor Banca Popolare di Verona e in collaborazione con i Consorzi di Tutela del territorio

“Vinitaly è a tutti gli effetti la piattaforma del vino italiano e più spingiamo Vinitaly più spingiamo l'esperienza della viticoltura italiana nel mondo, quindi si tratta di investire su uno strumento importantissimo non solo per questo territorio ma per l'intero Paese. Dobbiamo affinare sempre di più le politiche per l'export per consentire alle nostre medie imprese vitivinicole di fare il salto di qualità e utilizzare sempre di più gli strumenti della Rete. Questa è la sfida che abbiamo lanciato oggi qui: lavorare insieme con questi strumenti perchè è qui che ci sono dei margini potenziali straordinari per connettere le produzioni vitivinicole del nostro territorio al mondo intero.”

Ad affermarlo il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina nel suo intervento al convegno di lunedì organizzato da Confcooperative Verona grazie al sostegno del main sponsor Banca Popolare di Verona e in collaborazione con i Consorzi di Tutela del territorio all’auditorium del Banco Popolare di Verona. Al centro del dibattito, le prospettive economiche della viticoltura veronese alla luce dei cambiamenti sui diritti d'impianto introdotti dal nuovo regolamento europeo in materia di organizzazione comune di mercato dei prodotti agricoli.

Il Presidente Nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini ha sottolineato da parte sua che le cooperative sono chiamate a fare un ulteriore sforzo di aggregazione perchè quando le aziende fanno sistema comune riescono ad essere più protagoniste sui mercati. Gardini ha poi rimarcato il ruolo cruciale della politica: “Per la prima volta – ha evidenziato – c'è un'iniziativa seria di accompagnamento con delle risorse dedicate per quanto riguarda l'internazionalizzazione. Coi ministri Martina e Calenda abbiamo costruito un progetto che si concentra sui Paesi che offrono le migliori prospettive, in questo caso il Nord America, individuato come il mercato che può dare le migliori garanzie nei prossimi anni.”

Il Presidente di Confcooperative Verona Fausto Bertaiola ha posto l'attenzione sulla questione dei diritti d'impianto. In pratica dal primo gennaio 2016 i vigneti potranno essere impiantanti o reimpiantanti solo se è stata concessa un’autorizzazione, la quale sarà gratuita e non trasferibile, e le autorizzazioni per i nuovi impianti saranno rilasciate ogni anno nella misura massima dell’1% della superficie vitata nazionale dichiarata l’anno precedente. "A questo punto ci si domanda se basteranno per tutti. - osserva Bertaiola - Il patrimonio vitato italiano conta circa 640.000 ettari, dato che permette di prevedere un bacino di crescita di 6.400 ettari circa per l’anno 2016. A questo potenziale, si dovranno aggiungere tutti i trasferimenti dei diritti inutilizzati che potranno essere presentati entro il 31 dicembre 2015 e che verranno convertiti in autorizzazioni all’impianto. Si tratta - prosegue - di un argomento di grandissima attualità per le nostre Cantine Sociali, per i 7mila soci che rappresentano e in generale per tutti i viticoltori sul territorio, perché potrebbe vincolare la crescita del nostro patrimonio vitivinicolo, motore delle incoraggianti performances che i nostri vini stanno ottenendo sui mercati esteri”.

Sul tema il ministro ha dato ampie rassicurazioni circa il fatto che la nuova normativa non avrà effetti negativi.

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