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Martedì, 30 Aprile 2024
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«Verona-Rigopiano solo andata» in bici per chiedere giustizia per il fratello morto nella tragedia

Stefano Feniello è una delle vittime del disastro accaduto il 18 gennaio 2017 nella zona del Gran Sasso e il fratello Andrea è pronto a salire in sella per raggiungere il luogo della valanga il 23 febbraio, giorno in cui arriverà la sentenza al termine dell’udienza preliminare

«Verona-Rigopiano solo andata, perché Stefano non è mai tornato». È questo lo slogan che avrà sul giubbotto Andrea Feniello, fratello di Stefano, una delle vittime della tragedia dell’hotel Rigopiano di Farindola, che il 18 gennaio 2017 venne travolto da una slavina la quale provocò 29 morti e 11 sopravvissuti. 
Andrea porterà con sé il messaggio nella pedalata in bicicletta che partirà da Verona e che si concluderà su ciò che resta delle macerie del resort. Un viaggio di sola andata che, spiega Andrea, rappresenta «un gesto simbolico per chiedere verità e giustizia sulla morte di mio fratello e delle altre vittime dell’hotel Rigopiano».

La partenza di Feniello è prevista per il 18 febbraio da Verona, dove vive, con arrivo a Rigopiano, sul Gran Sasso, il 23 febbraio, nel giorno della sentenza che il giudice emetterà al termine dell’udienza preliminare che si sta svolgendo dinanzi al Gup del tribunale di Pescara, dove i 30 imputati di quella tragedia, accusati a vario titolo dei reati di disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni, falso, depistaggio e abusi edilizi, hanno scelto la celebrazione del rito abbreviato. «Mio fratello e le altre vittime sono state uccise a Rigopiano. Il nostro dolore - dice Feniello - è anche una richiesta di aiuto alla Magistratura affinché la giustizia faccia il suo corso e punisca i responsabili di una tragedia che si doveva e poteva evitare».

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