rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024

Esercito israeliano entra a Gaza, la testimonianza di un volontario di Progettomondo prima dell'evacuazione

«Forse è l’ultima volta che ci sentiamo. - diceva con la voce tremante Karam - Ci hanno comunicato di evacuare tutto il quartiere. Ci stiamo preparando ad andarcene in fretta»

Una testimonianza arrivata nel pomeriggio di venerdì 13 ottobre da Gaza, si tratta di Karam, un volontario della Ong veronese Progettomondo e Acs nelle attività a Gaza. Ora si trova in fuga verso il sud della Striscia di Gaza e, come lo si sente dire nel breve filmato, non esclude di rifugiarsi nel deserto del Sinai. Karam nella sua testimonianza di oggi parla esplicitamente di «catastrofe su Gaza», la definisce una «nuova Nakba», parola carica di senso nel mondo musulmano che si richiama all'originario esodo palestinese avvenuto tra il 1947 e il 1948, con la guerra civile, il venir meno del mandato britannico sul territorio della Palestina, la successiva nascita dello Stato di Israele e la prima guerra arabo-israeliana.

Lo stesso Karam, fanno sapere da Progettomondo, aveva in precedenza mandato un video messaggio da Gaza City: «Forse è l’ultima volta che ci sentiamo. - diceva con la voce tremante - Ci hanno comunicato di evacuare tutto il quartiere. Ci stiamo preparando ad andarcene in fretta e potrei non avere connessione per molto tempo. Non posso né restare né partire, perché non ho il passaporto. Non so se ci rivedremo mai».

Dopo il brutale, senza precedenti per efferatezza, ma anche drammaticamente inatteso, attacco da parte di Hamas nei confronti di Israele avvenuto sabato 7 ottobre, questa ennesima nuova fase del conflitto israelo-palestinese vede nella giornata odierna, 13 ottobre, al culmine di un'escalation sempre più imprevedibile, l'avvio di quella che le agenzie definiscono la «prima incursione a Gaza» dell'esercito israeliano. Si tratterebbe di «raid mirati» con l'obiettivo di trovare e liberare gli ostaggi rapiti in precedenza da Hamas. L'operazione era stata preceduta dalla richiesta da parte dell'esercito israeliano, rivolta ai civili palestinesi di Gaza City, di evacuare dalle loro case «per la loro sicurezza e protezione» e di procedere con «lo spostamento nell'area a sud di Wadi Gaza». 

Dopo l'appello di ieri, Medici Senza Frontiere, tra gli altri, ha fatto sapere che «condanna con forza l’ordine di evacuazione per i civili palestinesi da parte di Israele». In merito, Meinie Nicolai, direttrice generale di Medici Senza Frontiere, ha dichiarato: «L'ordine di Israele agli abitanti del nord di Gaza di lasciare entro 24 ore la propria terra, le loro case e gli ospedali è oltraggioso. È un attacco contro l’umanità e contro l'assistenza medica. Stiamo parlando di più di un milione di esseri umani. Abbiamo ripetutamente sentito usare parole disumanizzanti e questa violenza ne è una manifestazione. L'espressione "senza precedenti" - ha aggiunto Meinie Nicolai - non riesce a descrivere del tutto le conseguenze medico-umanitarie di questa situazione. Gaza è stata rasa al suolo e migliaia di persone stanno morendo. Tutto questo deve finire ora. Come MSF, condanniamo la richiesta di Israele nei termini più forti possibili».

L'organizzazione internazionale Medici Senza Frontiere, attraverso una nota ufficiale, si dice inoltre «inorridita dalle brutali violenze perpetrate da Hamas e dagli attacchi a Gaza da parte di Israele» e, pertanto, «chiede di interrompere immediatamente lo spargimento indiscriminato di sangue da entrambe le parti in conflitto, di creare spazi e passaggi sicuri per le persone, e di rispettare le infrastrutture mediche e civili».

13 ottobre 2023 - La testimonianza di Karam da Gaza / video Ufficio Stampa Progettomondo

Video popolari

Esercito israeliano entra a Gaza, la testimonianza di un volontario di Progettomondo prima dell'evacuazione

VeronaSera è in caricamento