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Centopercentoanimalisti, striscione alla Basilica di San Zeno contro «la strage degli agnelli»

Il movimento animalista ha agito nella tarda serata del 3 aprile a Verona, per sensibilizzare sul consumo di carne e la conseguente uccisione di agnelli e capretti che avviene durante il periodo pasquale

«Nel periodo pasquale si intensifica la strage di agnelli e capretti: 300 000 lo scorso anno. Questo in base a una moda (ormai non è più tradizione) che non ha niente a che fare con la religione, anche se molti ipocritamente la identificano con la religione, e men che meno con necessità alimentari».

Centopercentoanimalisti, striscione alla Basilica di San Zeno contro «la strage degli agnelli» (2)

Inizia così il comunicato diffuso dai militanti movimento Centopercentoanimalisti, i quali nella serata del 3 aprile hanno affisso uno striscione sui cancelli della Basilica di San Zeno, con la frase: "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno! No alla strage degli agnelli!». Un messagio per «ribadire l’incoerenza della “tradizione”».

Centopercentoanimalisti, striscione alla Basilica di San Zeno contro «la strage degli agnelli» (3)

«È la sopravvivenza di consuetudini arcaiche e obsolete, imposta e pompata dal mercato. Certo, non c'è nessuna differenza tra uccidere un cucciolo o un animale adulto, o tra un agnellino e una gallina o un maiale. Inoltre nessuna o quasi delle creature macellate e vendute tutto l'anno ha più di qualche mese di età.
Ma questa ecatombe di cuccioli ha caratteristiche talmente infami (non ultima il modo della macellazione) che dovrebbe suscitare orrore in qualsiasi umano che abbia un po' di coscienza.
Per evitarla o almeno limitarla è semplice: non alimentare il mercato. Pasqua, festa della primavera, della rinascita, della vita trasformata in una strage degli innocenti! Diciamo NO a una Pasqua di sangue.

Centopercentoanimalisti, striscione alla Basilica di San Zeno contro «la strage degli agnelli» (1)

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