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Venerdì, 26 Aprile 2024

Anziani vittime preferite, blitz contro furti e rapine: 2 grossi colpi nel Veronese

L'operazione condotta dai carabinieri del comando provinciale di Venezia ha toccato anche due episodi avvenuti a San Giovanni Lupatoto e Cologna Veneta, dove sono stati rubati due Rolex da 40 e 20 mila euro

Rubavano monili e orologi alle loro vittime, utilizzando l'ormai famigerata tecnica "dell'abbraccio", e per farlo utilizzavano automobili intestate a prestanome, finite al centro del maxi sequestro messo in atto dai carabinieri del comando provinciale di Venezia in Italia e in altri stati europei.
Come riportano i colleghi di VeneziaToday, dopo la conferenza stampa sull'Operazione Abbraccio, i criminali mettevano nel mirino il proprio obiettivo, preferendo gli individui in età avanzata, mentre si trovavano a bordo dell'auto: a quel punto una donna si avvicinava con la scusa di chiedere informazioni, abbracciava e baciava il malcapitato, e nel frattempo gli sfilava l'orologio dal polso o il braccialetto.
In alcuni casi le vittime si sono accorte solo dopo ore di essere state derubate, mentre in altre circostanze, quando l'anziano di turno ha notato che qualcosa non andava, il tentato furto ha assunto a tutti gli effetti i contorni della rapina, con le adescatrici che sarebbero anche passate alle maniere forti in alcuni casi, spintonando e strattonando, fino a mettere le mani sulla la refurtiva.
Nell'ambito dell'indagine condotta del Nucleo investigativo dei carabinieri di Venezia che ha portato al sequestro di oltre 1600 veicoli tra Italia e Europa, i militari hanno arrestato 10 persone: 8 sono in carcere, di cui una minorenne, 1 ai domiciliari e un'altra raggiunta da un provvedimento di divieto di dimora.

Giovani "squadre" di uomini e donne

I malviventi appartengono ad un gruppo criminale di etnia rom romena, suddiviso in clan familiari. Si tratta per lo più di uomini e donne di giovani età comprese tra i 18 e i 30 anni, originari di Fetesti e Tandarei, nel distretto romeno di Ialomita. I 10 arrestati fanno parte di un gruppo di 42 persone indagate dai carabinieri, a loro volta tutte inserite in un gruppo di 66 individui finiti sotto la lente d'ingrandimento in Romania per il reato di riciclaggio, quale provento di furti e rapine commessi in vari paesi europei. Al momento, i militari hanno accertato la responsabilità del sodalizio criminale in almeno 102 episodi criminosi, la maggior parte dei quali ai danni di anziani, raggirati proprio con la tecnica dell'abbraccio. Solitamente si sarebbero mossi in gruppi di 10 persone, 5 uomini e 5 donne, per suddividersi poi in squadre di 3 o 4 elementi, cambiando spesso la composizione, mischiare le carte e dare meno nell'occhio.

Lungo le direttrici autostradali

I reati di cui sono ritenuti responsabili a vario titolo sono concorso in rapina, aggravata, furto con strappo e furto aggravato. La maggior parte dei colpi, che avrebbero fruttato alla banda almeno 2 milioni di euro, sarebbero stati messi a segno lungo le direttrici autostradali del nord e centro Italia. Non è un caso, quindi, che 5 delle persone arrestate fossero domiciliate in provincia di Verona, crocevia che permette di raggiungere con facilità le rotte europee, sfruttando l'autostrada del Brennero. Nelle prime fasi delle indagini, avviate nell'aprile del 2017 dai carabinieri della stazione di Stra, i malviventi erano soliti alloggiare presso alberghi situati in prossimità dei caselli. Intercettati dai controlli dell'Arma, avrebbero modificato le proprie abitudini, prendendo in affitto piccole abitazioni in zone rurali, più difficili da localizzare.

Colpi da 40 e 20mila euro

Due tra gli episodi più eclatanti sui quali hanno indagato i carabinieri sarebbero stati registrati proprio in provincia di Verona.
Il primo si sarebbe verificato il 5 ottobre 2018, a San Giovanni in Lupatoto. In questa occasione, la malvivente è giunta ad un distributore di benzina a bordo di un'auto con targa italiana, guidata da un complice uomo. Individuata la vittima, la donna le si è avvicinata mentre faceva rifornimento: dopo aver richiesto delle informazioni, ha iniziato a ringraziare l'uomo prendendolo per la mano, abbracciandolo e baciandolo. La tecnica infatti era quella di attirare l'attenzione sul suo viso: mentre si prodigava nei ringraziamenti, fissando la vittima negli occhi, sarebbe così riuscita a sfilargli l'orologio, un Rolex del valore di 40mila euro. Una volta ottenuto il bottino, si è allontanata velocemente, fuggendo a bordo dell'auto. 

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Il secondo fatto invece sarebbe avvenuto a Cologna Veneta il 22 aprile 2018 e avrebbe avuto come sfortunato protagonista un anziano. Due ragazze, una delle quali minorenne, sarebbero scese da un'auto a sua volta provvista di targa italiana e si sarebbero dirette verso l'uomo che arrivava in bicicletta. Si sarebbero avvicinate a lui con il pretesto di chiedere informazioni e, nel momento dei ringraziamenti "sentiti", la più piccola delle due avrebbe cercato di sfilargli il rolex. L'anziano però si è accorto del tentativo di furto e ha cercato di reagire, cadendo però dalla bici. Nonostante questo però, le giovani ladre sono riuscite a sfilargli l'orologio del valore di 20 mila euro e a scappare nuovamente, mentre la vittima, nel tentativo di inseguirle, è finita nuovamente a terra fratturandosi una spalla. 

Furto da 18mila euro in gioielleria 

Non ci sono solo furti con la tecnica "dell'abbraccio" tra gli episodi registrati: un esempio su tutti, molto remunerativo per i delinquenti, sarebbe stato messo a segno il 19 settembre del 2017 in una gioielleria della Nave de Vero di Marghera. Mentre le donne della banda erano intente a mangiare in un fast food del centro commerciale, gli uomini si sarebbero dati da fare, riuscendo a portare via collanine e monili vari per 18 mila euro di valore complessivo. Nello specifico, il delinquente avrebbe scelto una serie di gioielli, chiedendo alla commessa di farne dei pacchetti regalo. Distraendola con astuzia, sarebbe riuscito nell'intento di intascare tutti i monili, contenuti all'interno dei rispettivi cofanetti, aprendoli e richiudendoli. Come se nulla sia successo. È a quel punto che il malvivente, con il pretesto di andare a prelevare del denaro, si è allontanato dal punto vendita, con la commessa ignara di tutto, convinta della buona fede dell'uomo. Quando l'assenza del presunto compratore ha cominciato a farsi sospetta, la commessa ha controllato i vari pacchetti, accorgendosi che tutti i gioielli che dovevano contenere erano spariti.

Giro d'affari

I militari dell'Arma hanno stimato un giro d'affari di alcuni milioni di euro, almeno 2, spesso reinvestiti dai criminali in Romania, tramite ricettazione e riciclaggio di preziosi e orologi. Con i soldi ricavati, i malviventi avrebero costruito ville e acquistato automobili di pregio, esibite con ostentazione anche a mezzo social network. Continuano gli sforzi dei militari per accertare quali fossero i canali di ricettazione dei preziosi sottratti.

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