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Interviste

"Per la citt un sistema di trasporto Europeo"

Parola di Massimo Mariotti, presidente Amt, che ci fa un quadro dell'azienda

“Il 2009 è stato per Amt un anno fondamentale”, esordisce così il presidente della società che gestione della sosta a pagamento nel Comune di Verona, Massimo Mariotti. Presidente dalla fine di novembre 2007, Mariotti è riuscito a rimettere in piedi un’azienda che, dopo il conferimento delle attività di trasporto pubblico ad Atv, era all’osso, praticamente senza personale ne attività.

Adesso Amt si è risollevata ed ha concluso il 2009 con un risultato a cui molti non credevano, chiudere l’anno in attivo. Ma come è stato possibile questo grande risultato?
“Ci siamo rimbccati le maniche e, grazie alla disponibilità dei pochi dipendenti che non erano passati ad Atv, abbiamo iniziato un percorso di sviluppo. Cammino che si è sviluppato con l’arrivo del direttore e di un altro paio di funzionari altamente specializzati e qualificati, che hanno trasferito la loro esperienza professionale in questa nuova avventura ed hanno permesso in questi due anni, di crescere fino a risanare il bilancio e chiudere il 2009 in attivo”.

Due anni fa Amt non aveva praticamente un’attività, adesso di cosa si occupa?
“Al momento gestiamo il piano della sosta del Comune di Verona. Un lavoro che in questi ultimi due anni ha incrementato gli spazi. Questo, oltre ad aver portato ad un ovvio aumento del numero degli spazi che gestiamo, ha richiesto sempre maggiori controlli e maggiori investimenti sia sul personale che sulla tecnologia”.

Avete investito sul personale creando nuovi posti di lavoro, un impegno sociale?
“Sono posti di lavoro che non solo sono stati creati ad hoc, ma che funzionano e creano utili. Inoltre, sono persone scelte in base alla loro situazione. Ad esempio, per quanto riguarda gli accertatori della sosta, abbiamo cercato di assumere persone disoccupate, padri di famiglia e senza lavoro over 40”.

Nonostante questo sono arrivate comunque delle polemiche, come quella che per il ruolo di accertatore della sosta vengono preferiti gli uomini. Lei cosa ha risposto?
“E’ vero che da una parte gli accertatori sono quasi tutti uomini, ma dall’altra parte abbiamo compensato il minor numero di presenze femminili in questo ruolo con un maggior numero di donne all’interno degli uffici, nelle attività amministrative”.

Questo perché? Avete paura che le donne accertatore vengano assalite da cittadini scontenti? “Fortunatamente, fino ad oggi, aggressioni fisiche ce ne sono state poche, però aggressioni verbali, minacce e ingiurie parecchie. In questo contesto si capisce bene come la prestanza fisica per compiere questo lavoro sia fondamentale. Anche perché non si tratta di vigili, gli accertatori non hanno una pistola per difendersi”.

Tra le attività di Amt, però, non c’è solo la gestione del piano della sosta.
“Certo, c’è anche il progetto della filovia. La filovia è la missione più importante di Amt. Il piano della sosta serve a finanziare il mutuo che la parte pubblica dovrà accendere per pagare la quota che ci spetta per la filovia. Abbiamo un finanziamento che per il 60% è pubblico e per il restante 40% è a carico dei cittadini di Verona. Proprio per questo, senza aumentare le tasse, il Comune ha deciso di destinare al progetto filovia tutto quello che si introita dalla sosta”.

Parliamo proprio di filovia, a che punto siamo?
“Entro febbraio verrà sviluppato il bando di gara che vorremo chiudere per il luglio prossimo con l’assegnazione dei lavori. Se tutto procede come previsto ad ottobre dovrebbero aprire i cantieri che nell’arco di 2 anni e mezzo consegneranno la filovia ai cittadini. La nostra missione è quella di dare Verona un sistema di trasporto adeguato, moderno ed europeo, e finalmente realizzare quello che in 18 anni di promesse non è stato fatto”.

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