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Il Filarmonico si apre alle ritmiche dell'Est Europa

Il 18 e 19 marzo lo sloveno Marko Letonja diriger il nono appuntamento della stagione sinfonica

Venerdì 18 marzo alle ore 20.30, con replica sabato 19 marzo alle ore 17.00, dirigerà l’orchestra della Fondazione Arena di Verona la bacchetta del maestro sloveno Marko Letonja per il nono appuntamento della stagione sinfonica 2010/2011 al teatro Filarmonico. Alle percussioni il maestro Li Biao. La prima parte del concerto è dedicata all’Europa centro-orientale, con l’Ouverture de La sposa venduta di Bedrich Smetana e il Concerto per percussioni e orchestra di Berislav Šipuš, partiture mai eseguite al Filarmonico, intervallate dalle danze di Galánta di Zoltán Kodály.

La comune matrice di ascendenza slava, lo spiccato senso del colore orchestrale, l’attenzione alla dimensione locale sono il filo conduttore che unisce queste proposte musicali. Il concerto apre con l’Ouverture de La sposa venduta di Smetana, pagina sinfonica divenuta popolarmente autonoma dall’opera completa per la brillante orchestrazione che ne anticipa alcune delle situazioni chiave. Proseguono le danze di Galánta di Kodály, di nuovo proposte al Filarmonico dopo le due esecuzioni del 1984 e del 2006. La genesi della partitura è su commissione per celebrare l’ottantesimo anniversario della Società Filarmonica di Budapest, città nella quale viene eseguita il 23 ottobre 1833 sotto la celebre direzione di Ernö Donhányi.

Prima esecuzione assoluta per il concerto per percussioni e orchestra “In the Proximity of the Planet Coral” del croato Berislav Šipuš, dedicato come da sottotitolo all’amico compositore Giampaolo Coral recentemente scomparso. Commissionata dalla Fondazione Arena di Verona, la partitura appartiene ad un ciclo di composizioni -quattro in tutto (di cui l’ultima ancora in fieri)- dedicate agli strumenti a percussione, proposta in questa occasione con l’interpretazione solistica affidata al virtuoso cinese Li Biao.

La seconda parte del programma presenta la Sinfonia n. 8 in fa maggiore op. 93 di Beethoven, penultimo appuntamento del ciclo dedicato al celebre compositore tedesco. Iniziata nell’estate del 1811 a Teplitz, l’Ottava viene completata nell’ottobre dell’anno successivo e perfezionata prima di essere data alle stampe nella sua versione definitiva nel 1817. L’organico è tradizionale, ma nei due movimenti centrali emerge un richiamo ironico alla musica del passato -compare infatti un desueto Minuetto al posto dello Scherzo- e Beethoven ricorre per ben due volte all’autocitazione, come a sottolineare i toni leggeri ed umoristici dell’intera partitura. Per informazioni 0458002880.

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