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Al Nuovo Pirandello con i Giganti della montagna

Domani sera il sesto appuntamento con il Grande teatro, repliche fino a sabato 5 marzo

Grande attesa per il sesto appuntamento con Il Grande Teatro. In scena, martedì 1° marzo alle 20.45 al Nuovo, proposto dal Teatro Stabile di Sardegna, dal Teatro degli Incamminati e dal Teatro Carcano, il dramma fiabesco I giganti della montagna di Luigi Pirandello con protagonisti Enzo Vetrano e Stefano Randisi che curano anche la regia.

Per i due attori-registi siciliani assurti a livello nazionale a “interpreti pirandelliani per eccellenza” I giganti della montagna rappresenta l'approdo di un lungo viaggio nel mondo di Pirandello cominciato nel 1999 con la messinscena del Berretto a sonagli e proseguito con L'uomo, la bestia e la virtù e con il più recente Pensaci, Giacomino!.

I giganti della montagna, ultimo e incompiuto testo di Pirandello,
attendeva da anni, nella mente di Vetrano-Randisi, un incontro con il palcoscenico. Il dramma fu scritto intorno al 1933 anche se il testo era stato concepito, in forma embrionale, negli anni Venti basandosi su Lo storno e l’angelo Centuno, una delle Novelle per un anno. L’ultimo atto non fu mai scritto per la morte del drammaturgo (1936) ma il figlio Stefano ne tentò una ricostruzione: a quanto pare, il padre gliene avrebbe rivelata la struttura nella sua penultima notte di vita, con la fantasia già colta dal delirio. L’opera ha continuato a essere rappresentata in varie versioni, la più famosa delle quali in Italia fu quella di Strehler del 1947 che assunse notevole prestigio internazionale.

La vicenda inizia con l’arrivo di una compagnia di attori girovaghi a una villa abbandonata “posta agli orli della vita”. Gli strani e misteriosi abitanti della villa, il mago Cotrone e gli Scalognati, cercano di allontanare gli attori con tuoni, fulmini, fantasmi e altre magie. Ma i commedianti non si lasciano intimorire e Cotrone cerca di convincere la contessa Ilse che guida la compagnia a recitare l’opera che non ha trovato accoglienza nei comuni teatri. Si tratta della Favola del figlio cambiato, un’opera dello stesso Pirandello.

La villa è una dimora molto particolare dove tutto può realizzarsi. “A noi – spiega Cotrone alla contessa – basta immaginare e subito le immagini si fanno vive da sé”. Ilse si rifiuta di recitare. Allora Cotrone le propone di mettere in scena la Favola per i Giganti della montagna in occasione di una festa di nozze. La tragedia termina con l’arrivo, tra musiche e urla selvagge, dei Giganti che non hanno tempo per la poesia e le cose dello spirito, ma permettono che la rappresentazione venga realizzata per i loro servitori. Ilse, pur consapevole del pericolo di portare la sua arte a chi è privo di sensibilità, accetta. Urla e fischi accolgono la rappresentazione, gli attori reagiscono, nasce una zuffa. Ilse viene uccisa. Accanto alla coppia Randisi-Vetrano sono in scena Ester Cucinotti, Maria Cucinotti, Marika Pugliatti, Giovanni Moschella, Giuliano Brunazzi, Luigi Tabita, Antonio Lo Presti, Margherita Smedile, Eleonora Giua e Paolo Baietta.
Dopo il debutto di martedì, repliche tutte le sere fino a sabato 5 marzo. L’ultima replica, domenica 6, sarà invece alle ore 16.

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