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Piscine Lido, Bozza: «Sono in degrado ma le riqualificheremo rapidamente»

La struttura è «in rovina e colma di rifiuti abbandonati» ha dichiarato il candidato al consiglio comunale di Forza Italia, che promette un soluzione degli stalli che hanno bloccato la realizzazione di un parco acquatico

Una rapida riqualificazione che possa rendere le Piscine Lido nuovamente fruibili. È la promessa di Alberto Bozza, candidato al consiglio comunale di Verona con Forza Italia e fedelissimo scudiero del candidato sindaco Flavio Tosi.

Cinque anni fa, quando Tosi era primo cittadino della città, Bozza era il suo assessore allo sport e la struttura delle Piscine Lido era «funzionante e fruibile dai cittadini veronesi», ha ricordato Bozza, che ha aggiunto: «E c'era un progetto pubblico-privato pronto per essere realizzato». Un progetto che avrebbe dovuto realizzare un parco acquatico e che è rimasto sulla carta. Perché la realtà delle Piscine Lido è sotto gli occhi di tutti. Una realtà di «completo degrado, in rovina e colma di rifiuti abbandonati - ha spiegato il candidato di Forza Italia - Un patrimonio per il mondo dello sport natatorio ridotto in simili condizioni è una vergogna per una città come la nostra. I veronesi meritano di meglio».

La narrazione di Alberto Bozza è dunque abbastanza semplice e lineare: quando governavano Bozza e Tosi le Piscine Lido erano pronte al rilancio, poi è arrivata l'amministrazione di Federico Sboarina e tutto è andato in malora. Ma in realtà, la vicenda delle Piscine Lido è un po' più complicata.
E per il consigliere di opposizione Michele Bertucco, il peccato originale è stato compiuto proprio durante l'amministrazione Tosi, nel 2015, con un «affidamento della struttura sulla base di aspettative del tutto false e fuorvianti, un'assegnazione precipitosa effettuata con l'unico obiettivo di mostrare ai veronesi che la piscina avrebbe potuto riaprire presto». Un peccato originale che ha generato uno stallo nel 2018, quindi durante l'amministrazione Sboarina. La società che ha ottenuto l'affidamento delle Piscine Lido per trasformarle in un parco acquatico non ha potuto dar corpo al progetto per ragioni burocratiche. La Soprintendenza, infatti, non ha concesso le autorizzazioni necessarie ai lavori che avrebbero interessato anche le mura storiche del vicino bastione austriaco. Stallo che di fatto si è concluso con l'inadempienza dell'azienda affidataria e con il Comune che ha riscattato la cauzione pattuita.
Ma il progetto del parco acquatico non è stato accantonato. Nel 2020 ne è stata aggiudicata la progettazione, anche se Bozza ha definito quell'operazione un «grande bluff» perché prevedeva una riqualificazione pagata con soldi pubblici mentre nel «progetto pubblico-privato» lasciato dall'amministrazione Tosi i lavori sarebbero stati a costo zero per il Comune. La progettazione è stata poi portata a termine l'anno scorso, ma un inceppo burocratico ha di nuovo bloccato la riqualificazione.
Così i veronesi si ritroveranno a vivere una nuova estate senza il refrigerio della Piscine Lido, attualmente ancora in stato di abbandono. Ma con l'unica differenza che quest'anno le promesse di riapertura della struttura vengono fatte in campagna elettorale.

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