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Pm10: verso i 35 sforamenti, la citt sar fuorilegge

Legambiente: "Politiche sbagliate". L'assessore Sboarina: "La soluzione il federalismo ambientale"

Forse l'unica soluzione a breve termine è affidarsi alla danza della pioggia. Senza precipitazioni, infatti, i livelli di pm10 rimangono costantemente sopra la norma di 50 µg/m³. Oggi, "con ogni probabilità" affermano dalla Arpav, si registrerà il trentacinquesimo sforamento. Dopodiché la città sarà considerata "fuorilegge". La norma impone che i livelli di polveri sottili nell'aria non superino più di trentacinque volte l'anno il limite di 50 µg/m³. Dopo la domenica ecologica di ieri, che nessuno comunque ha sbandierato come la panacea di tutti i mali, si è ripiombati nello smog.

Non che gli altri capoluoghi veneti siano più virtuosi. Si soffre di un male comune. Ma la nostra città, per ora, guida la classifica parziale del numero di sforamenti. Seguono a ruota Vicenza e Treviso con trentatré, Padova con trentadue e Venezia con trenta. Fa sensazione il confronto con i dati relativi al 2010. Nello scorso anno, infatti, Verona ha registrato settanta sforamenti. Ora, con ancora dieci mesi davanti, siamo già a metà strada per pareggiare questo risultato.

I numeri più preoccupanti, però, sono altri. Se nel 2010 il capoluogo scaligero risultava essere comunque fuori dai parametri europei, le città vicine se la passavano peggio. Padova nel 2010 ha registrato novantaquattro sforamenti, Vicenza ottantasette, Treviso ottantaquattro e Venezia settantuno. Numeri peggiori rispetto ai nostri. Ora, invece, la classifica si è rovesciata. Con Verona che nel 2011 occupa il poco invidiabile primo posto parziale del numero di sforamenti. "La qualità dell'aria è una questione che deve essere affrontata a livello sovracomunale - commenta l'assessore comunale all'Ambiente Federico Sboarina - anche se noi siamo promotori di iniziative innovative su questo fronte. La settimana scorsa tutte le amministrazioni locali venete si sono incontrate a Marghera per un tavolo tecnico sull'ambiente. I nostri progetti sono stati apprezzati da tutti, e forse qualche Comune importante ci copierà".

L'aria non costa nulla. Ma per migliorarne la qualità sono necessari ingenti investimenti. Della Regione e di Roma. "Gli amministratori locali devono cambiare mentalità - spiega Sboarina - le pm10 non si diminuiscono con misure emergenziali come il blocco del traffico. Dal canto nostro la giornata di ieri era stata stabilita già a ottobre. Non c'è stato quindi un decreto emanato il giovedì per la domenica successiva. Abbiamo dimostrato che si può vivere la nostra città in modo diverso. Forse migliore. La via da seguire è una sorta di 'federalismo ambientale': nella pianura Padana si produce ricchezza per tutti, ma per farlo ci inquiniamo maggiormente. Dovrebbe essere previsto un ritorno economico proporzionale al danno che subiamo da investire in grandi opere per contrastare l'inquinamento".

Secondo Legambiente, invece, le politiche messe in atto vanno nella direzione sbagliata. "Mancano gli interventi strutturali - attacca il presidente di Legambiente Veneto Michele Bertucco - non si spende niente per il trasporto pubblico. Si blocca il traffico per lavarsi la coscienza e non incorrere in procedure penali. Una pessima qualità dell'aria significa anche avere maggiori spese assistenziali in campo sanitario. L'inquinamento lo paghiamo tutti".

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