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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Redazione

La sfida del vino si raddoppia. E non per colpa dell'alcol

Vinitaly a Veronafiere e "Vino vino vino" a Cerea negli stessi giorni. Sovrapposizione adeguata?

Si fa sotto anche quest’anno la sfida di Vinitaly. Le novità, a Veronafiere, ci sono solo per gli operatori, i degustatori e i professionisti del settore. Per tutti gli altri, i proverbiali “grandi numeri” della più famosa manifestazione dedicata al piacere di Bacco, si tratta solamente di entrare e ingurgitare più alcol possibile e cercare di smaltirlo per l’abbuffata del giorno successivo. La sfida del Vinitaly, però, da due anni è raddoppiata: una, la più importante, è quella di bissare i record di visitatori (paganti o meno). La seconda, più nascosta ma ironica, è quella di non farsi soffiare gli accessi da un altro evento dedicato al vino che, si perdoni la fantasia dell’autore, prende il nome di “Vino vino vino” e si tiene a Cerea.

Per il secondo anno consecutivo, nell’area Exp del comune veronese, distante poco più di una ventina di chilometri dal capoluogo e dalla Fiera. Sarebbero 130 gli espositori accreditati, provenienti per la maggior parte da Francia e Slovenia. Ciò che si fatica a capire, in questa sfida ravvicinata a colpi di bottiglie stappate, è l’organizzazione e il tempismo. Non poco tempo fa la Confcommercio scaligera insorse per la “scarsa mentalità degli amministratori nell’approntare un calendario delle principali manifestazioni. Troppe sovrapposizioni che facevano disperdere turisti e visitatori”.

Il paradosso fa venire in mente anche la “guerra” tra le due fiere dell’elettronica, una a San Pietro di Morubio e l’altra a Cerea, allestite nello stesso periodo e a pochi passi di distanza. Tosi farebbe bene a preoccuparsi: non è che fra qualche giorno, a Cerea, si apriranno i ranch per ospitare la nuovissima Cavalli Expo?
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