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Martedì, 30 Aprile 2024
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Disagi al traffico per il cantiere filobus, Massignan: «Tommasi paga colpe non sue»

Il rappresentante dell'osservatorio Verona Polis: «Il sindaco ha dovuto scegliere se continuare i lavori, già iniziati dal suo predecessore, o fermare tutto, pagando le sanzioni»

Già dal secondo giorno sembra migliorato il traffico a Verona nell'area interessata dal grande cantiere per il filobus. Bus, auto e gli altri veicoli viaggiano in modo più fluido rispetto a ieri, giorno in cui la viabilità modificata dai lavori ha avuto il suo primo test.

E le tante lamentele per i disagi subiti dai cittadini sono presto diventate critiche politiche al sindaco Damiano Tommasi e alla sua giunta. In particolare, è l'assessore alla mobilità Tommaso Ferrari ad essere stato preso di mira. Ed i consiglieri di opposizione hanno anche chiesto le sue dimissioni. Il primo cittadino rischia dunque «di pagare le conseguenze, in termini di consenso popolare, di una scelta fatta da altre amministrazioni», come evidenziato da Giorgio Massignan dell'osservatorio Verona Polis.

Nel suo commento, Massignan ha voluto evidenziare «il previsto scarico di responsabilità» verificatosi ieri di fronte ai primi problemi di traffico provocati dai lavori di unificazione dei sottopossaggi in corrispondenza di Via Città di Nimes. Per Giorgio Massignan, dunque, le colpe che «vari esponenti politici» stanno addossando a Tommasi e alla sua giunta sono da attribuire soprattutto alle passate amministrazioni dell'ex sindaco Flavio Tosi.

«L'amministrazione Tosi, circa 15 anni fa, aveva cancellato il progetto di tramvia, approvato in consiglio comunale dalla sindaca Sironi, che era in buona parte finanziato dallo Stato e pronto per essere cantierato - ha ricordato Giorgio Massignan - Il sindaco Tosi e l'assessore Enrico Corsi lo avevano sostituito con un progetto di filobus, il padre di quello attuale. La differenza di portata ed efficienza dei due sistemi era sostanziale. Mentre la tramvia, per il maggior numero di passeggeri che avrebbe ospitato, poteva essere una valida alternativa all'uso dell'auto privata; il sistema filobus, con una portata molto minore, potrebbe concorrere a diminuirlo per un massimo del 20%. Percentuale insufficiente a compensare la riduzione delle corsie delle grandi arterie, come Via Mameli, per consentire la realizzazione dei percorsi protetti ed esclusivi destinati al filobus».
Sarebbe quello, secondo il rappresentante di Verona Polis, il peccato originale, le cui conseguenze ricadono oggi su Tommasi e negli anni passati sull'ex sindaco Federico Sboarina. «Sboarina si trovò il progetto del filobus approvato e in parte finanziato - ha spiegato Massignan - Ed è stato costretto a scegliere tra confermare il progetto e iniziare i lavori; oppure bloccarlo e tentare di trattare con le ditte appaltatrici e con lo Stato per dirottare i finanziamenti su un sistema di trasporto pubblico più efficiente. Il rischio di questa seconda scelta era quello di dover pagare delle pesanti penali. Scelse di iniziare i lavori. Furono tagliati centinaia di alberi e cantieriate parti della città. Ma, alcuni mesi prima delle elezioni, bloccò i lavori, temendo un riscontro elettorale negativo. Ed anche il sindaco Tommasi ha dovuto scegliere se continuare i lavori, già iniziati dal suo predecessore, o fermare tutto, pagando le sanzioni e rendendo inutile il sacrificio di centinaia di alberi e il disagio che avevano dovuto subire i cittadini. Ha scelto di proseguire i lavori e di assumersi le responsabilità, non di aver scelto questo tipo di sistema di trasporto pubblico, ma degli inconvenienti per terminarlo».

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